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Ho aperto il blog dell’Accademia.
Qualcuno se ne sarà accorto, o se ne accorgerà presto, perchè mi sto inguaiando col cambio di login.
E’ un po’ da ridere, l’Accademia ha di aristocratico non solo il nome, ma anche i prof, la segretaria, il direttore. Diciamo che sto facendo opera eversiva, a buon pro per gli allievi. Che, come dire, facendo una rapida riflessione, son gli unici dei quali attualmente mi interessi qualcosa.
Ieri riflettevo con gli amici sull’adolescenza, prendendo di mira una collega che con la tragedia greca della figlia 16enne ci sfascia le balle da anni. Saper dire di si, e di no. E continuare a dire di si, o di no, senza ripensamenti di comodo.
Ho pensato alle "mie" ragazze, a quanto sono cresciute. Ho pensato che io, come maestrina di canto non propriamente politically correct, posso da sempre spiare dal loro punto di vista il rapporto coi genitori, ma ringraziando il cielo non ho figlie femmine.
E ho pensato che, una settimana fa, ho fatto tutto un lungo discorso ad un padre che affronta con la figlia un discorso delicato… e son state tutte cazzate. Perchè non l’ha affatto affrontato. Come un flash, m’è stato chiaro tutto il giochino, al solito, per prendermi per il culo. E’ che io cerco sempre di credere….quando poi, basta far due conti, e sono tutte cazzate. E mi sono girati i coglioni, che rimango un’ingenuona fastidiosa.
E tutto questo mentre manca un mese e Igor parte per il Portogallo.
Cosa c’entra? C’entra, diamine, c’entra!