la guerra dei poveri

la guerra dei poveri

Mi viene in mente al liceo. Che gli scioperi li facevo solo al liceo.
Tutti in corteo, inneggiando contro il ministro di turno. Tutti esagitati, col fremito del non-corretto addosso.
Eppure, mi guardo intorno e vedo anche i secchioni stavolta. Tutti zitti, ad un lato del portico, a guardare, a seguire uno slogan sottovoce, è il massimo che possono dare. Ma taci va, almeno ci sono.

Saremmo un esercito, ma la codardia ne frena la maggioranza. Pochi, ma rumorosi.

Fischietti, campanacci, cartelli. Avanzi da centro sociale, ragazze di buona famiglia, cinquantenni con figli, tutti lì, in un clima di isterico entusiasmo. Nell’attesa, un tu cosa fai, dove lavori, che inquadramento, ah si, anch’io. Io ci provo, a buttarla nell’ironico. Nel sarcastico.
Eppure, ognuno è li per se stesso, e mi guardo bene da chi dice cosa.

La guerra dei poveri.

Fa freddo, la nebbia della laguna entra nelle ossa, tossisco e perdo la voce. Quando inizia una parvenza di rissa, sono giusto l’ultima fila a difendere. C’è più polizia di noi manifestanti. E tra loro, precari come noi, non sanno da che parte mettersi.

Dopo l’udienza dal filosofo, delucidazioni e rimandi di colpe, e grandi promesse, il gregge si sparpaglia per le calli. Si arrotolano striscioni, si tolgono i cartelli. Un passetto l’abbiamo fatto, gli abbiamo chiuso un po’ d’uffici… e altre scemenze dette per consolarci.

La gente intorno, qualche sindacalista, ci dice "capisco, come sia difficile…"
Un cazzo, non puoi capire proprio un cazzo.

Saliamo sul primo pullman, a caso, ci fissiamo le scarpe. Finite le parole, esaurita la rabbia, in tasca le nostre speranze stropicciate. Noi, il futuro dell’Italia degli illusi.

8 pensieri riguardo “la guerra dei poveri

  1. se i precari non lavorassero , tutti insieme , l’Italia si fermerebbe. Pensateci. E’ disgustoso che si debbano fare le stesse lotte – per la stabilità del lavoro – di cento anni fa . A quando una bella deregulation per il lavoro infantile , per la giusta diminuzione dei salari femminili ( stiano a casa , c’è crisi demografica ),magari concertato a livello regionale con l’intervento di padroni sindacati , enti locali ( potemmo chiamarli patti territoriali per l’impiego, PTI) , magari in base a legge scritta da qualche solone da uccidere subito dopo onde renderla incontestabile ?

  2. io starei a casa volentieri. ma poi chi mi mantiene??

    Come madre, vorrei tanto stare in parttime. Seguirei di più mio figlio, e molto probabilmente la sua resa scolastica sarebbe mille volte meglio. Che certo, è meglio la qualità della quantità. Ma i figli seguiti sono un’altra cosa.

    Non c’è una politica della famiglia, perchè per i nostri politici la famiglia è quella tradizionale, mentre le situazioni diverse (diamine, io diversa!) non hanno chance di riuscire.

  3. sono l’ anonimo di prima.oggi – a proposito di figli- incazzatura nera .Da 10 giorni ( anche lui vaga tra un genitore e l’altro , e mi chiedo che cazzo fa l’altra ) non segna i compiti sul diario nè li fa .Basta aprire il diario. Sembra causa pene d’amore .Che ce vo’.Salutami la cara Venezia quando ci passi ( ci ho vissuto ) specialmente el sestier de Casteo

  4. quello che mi fa incazzare, scusa il termine, è che in campagna elettorale chi ora è al potere si è riempito la bocca di promesse e rassicurazioni, criticando lo stato sociale del precariato e assicurando riforme immediate. La mortadella faceva il buon padre di famiglia per tutti, i suoi compari (meglio compagni) lo aiutavano ad issare sugli scudi la battaglia della giustizia sociale. Ora mi pare che se ne lavino le mani in maniera vergognosa, uno scaricabarile veramente spettacolare. Però sono riusciti ad aumentarsi gli stipendi nonostante le promesse, a diminuire i ministri e portaborse si, ma dalla prossima legislatura (che chiaramente rivoterà la questione rigettandola). Riescono brillantemente ad evitare qualsiasi decisione su questo problema… i sindacati mi pare abbiano le loro belle responsabilità su tutto questo, ma a loro basta avere le tessere, mi pare siano un po’ estranei ai veri problemi che stanno crescendo attorno al mondo del lavoro. Gli stipendi sono ridicoli, ma pensare ad abbassare un po’ le trattenute sulla busta paga è così difficile ed improponibile? Non sono stati presi miliardi di tasse non pagate? Bene, allora siano utilizzati come si deve aiutando e sostenendo chi è nei guai e non per viaggi privati su aerei di stato o viaggi premio a mosca in onore di Lenin. E’ proprio vero.. il potere logora…

  5. Sole, non è mai semplice seguire i figli. Non si nasce genitori perfetti.

    Io, che mi sento assolutamente madre perfetta (e sti cazzi, aggiungerei!), sono stata pure criticata di non seguire il nano coi compiti. ma l’altro genitore, potrebbe pure fare a meno di criticare, e farseli lui i compiti col pupo. O semplicemente andare a parlare con le insegnanti (tra un volo a Bucarest e uno a Vienna, che lui è impegnato, come no). Bisognerebbe darsi da fare, senza scaricare le colpe sempre. Che siamo genitori, certo, ma avremmo anche una vita.

    (mode”hopassatotuttoilweekendafareicompiti”off)

    @embolo, tu la butti sempre in politica. Non ti par vero di dar sempre colpe ai comunisti (che poi, magari fossero loro,al governo……….).

    Destra e sinistra non hanno risolto nulla. Ne’ gli uni, ne’ gli altri. E’ tutta la classe politica al completo ad aver combinato il casino.

    Ti ricordo che il blocco totale delle assunzioni (con relativo incremento di cocopro) nell’amministrazione, è stato deciso dal Berlusca, e la mia scandalosa esternalizzazione è stata decisa giusto in concomitanza con la destra l potere. Vedi te..

    E’ un problema di egoismo, puro. Quel che ho io, me lo tengo, gli altri si fottano. E’ così nella politica, nei lavoratori fissi, come tra i precari. La guerra dei poveri: è quella tra i tempi determinati e i cocopro.

  6. non butto niente in politica, perchè sarebbe proprio buttato. renditi conto che se va avanti la situazione attuale è perchè c’è gente a cui va bene che si proceda su questa strada. ma non solo da parte di politici, intendo anche da parte degli istituti che sfruttano la situazione. Governo, sindacati, istituzioni, imprenditori, gente col posto fisso ben assicurato… tutta gente a cui va bene la situazione farrugginosa e ambigua in cui vi costringono e da cui assumono un giovamento… non è una guerra tra poveri, è una replica del don chisciotte coi mulini a vento..

  7. Ma questo lo so.

    Sei te che hai commentato fosse colpa di questo governo…

    Questo o quello, per me pari sono.

    (chi indovina il rimando alla citazione, vince una bambolina)

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