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Ci provo, ad aver fiducia.

Perchè la mia frustrazione mi uccide. Provarci, a tirar su due voti. Passare weekend sopra due pagine, provarle tutte, e trovarmi il lunedì sera, per l’ennesima volta, con un voto nullo. E non capire.
Non capire se è colpa mia, colpa sua, colpa di maestrine egocentriche piene di giustificazioni.

E’ ora che mi sento sola. E’ ora, che tutto il mondo ha altro da fare, e non so risolvere. I discorsi di mio padre, gli enunciati di mio marito, i resoconti della disattenzione scolastica delle maestrine. Ma mai, mai nessun vero consiglio. Io lo seguo, ripeto ogni parola, preparo schemi e schede, ripasso con lui per ore, fino all’entrata in classe. E nulla.
Ora che volevo ricominciare la mia vita, non posso.

L’impotenza di me, madre, che non sa più insegnare, che non sa più risolvere, che non sa più trovare soluzioni, miracoli, aiuti. E tutt’intorno, solo gente che mi ripete, è distratto, in due ore non fa nulla, continui errori, ha la testa altrove. Il mio piccolo genio con la testa altrove.

E mi manca, ah si, oggi mi manca un vero marito. Qualcuno che si prenda carico, che vada avanti lui a guidare questa carovana di cose da insegnargli, che vada lui a combattere contro le scuse delle maestrine …che son sempre troppi in classe, che c’è poco tempo, che Gabry è distratto, che non finisce niente in classe, che tutti gli altri 24 riescono mentre lui no… Lo vorrei, un padre che si sieda in fianco a lui a darmi il cambio, a dirmi…adesso basta pensare a lui, riposati, e placa i tuoi sensi di colpa.

A letto senza cena, sgridate e minacce. E basta cartoni, e basta karate, questa volta ti cambio scuola. E trovarsi a piangere davanti al pc, impotente, senza sapere più cosa fare. Ho fallito, ne convengo. La grande professoressa, eccola lì, sa insegnare giusto quattro vocalizzi. Che sa solo sgridare, minacciare, brava deficiente…lo fai piangere e basta, giusto quella soddisfazione.

Non lo so, non lo so più come aiutarlo. Psicologi e altri idioti stanno a dirmi da anni che "passerà". Io, che alla sua età mangiavo libri e scrivevo racconti sulla carta del pane, io che sono così tanto nelle sue vene, non riesco a svegliarlo.
E penso di cambiargli scuola davvero, non insegnare più e provare a seguirlo dopo la scuola ogni giorno, colmando le mancanze di maestrine in carriera. E provare a fare altri sacrifici, lasciando perdere gli altri progetti.

Da giorni non dormo, forse solo mio padre ha compreso. Sarà perchè lui vede un solo sguardo e comprende, sarà che con gli altri "la butto sempre sul ridere". Sarà che non so più raccontarmi davvero.

Gli ho mandato un messaggio, davvero non riesci a venire al colloquio? E’ importante, ho bisogno del tuo aiuto. sei suo padre, aiutami. Ma lui è a Bucarest, o chissà dove. Cancello il messaggio. Piangerò finchè la solitudine non sarà alleviata dal sonno.

51 pensieri riguardo “nessun titolo

  1. no, purtroppo non avendo figli credo di non poterti aiutare…o sbrodolare qualche consiglio melenso..

    mi ricordo solo che anche mia madre perdeva la pazienza a volte..e mi urlava contro…ma io adesso a mia madre le voglio cmq bene…

  2. Fla’, quello che ti posso dire, così di botto, è che quasi ogni giorno mi perdo anch’io nelle stesse angosce e paure: di sbagliare, di causargli danni anche a livello psicologico. Non ti servirà a molto ma hai tutta la mia solidarietà e comprensione. Un abbraccio

  3. Lascia stare i sensi di colpa, perché di colpe non ne hai, convinciti di questo

    Non rinunciare alla tua vita, adesso sarebbe un sacrificio sopportabile, domani il peso di aver annullato te stessa e i tuoi sogni diventerebbe insopportabile, non permettere che ciò accada

    Ricordati di avere amiche, consigli sensati non te ne daranno … ma ascolto e affetto, almeno quelli … sì, e tanto

    PS: mio nipote … stessi problemi con la sua bestia nera, la matematica. Capisco in pieno la tua disperazione !

    Un bacio Flautina

    (mi sono di nuovo scordata la pass per loggarmi, uffa !)

  4. Nadia, per noi è ancora italiano. Un compito di scienze e uno di geografia (in terza elementare, un compito! Con domande tipo “quali sono gli specialisti della scienza e di che cosa di occupano?”, a cui dare risposte articolate. Ma fargli fare i pensierini, come abbiamo iniziato tutti, no?!). In matematica invece va bene, e anche in inglese. E’ disordinato, svogliato, ma non idiota.

    @search, ora comprendi perchè “tutto il resto” ormai lo accetto? Son altre le cose che mi tolgono il sonno…

    @sioux, il tuo abbraccio serve. Leggerti stamattina mi dà consolazione, che sembra sempre che i figli degli altri non abbiano mai problemi..

  5. Oh Flauta, non ho figli e non posso far altro che guardare te che piangi di fronte al PC. Però non rinunciare ad insegnare…nel mio modestissimo parere, non c’entra nulla…anzi, ti dà una marcia in più nel capire il Nano Ottenne.

    Di più non so e non so dire, mille e più pensieri ma il rapporto con tuo figlio è tuo e di nessun’altro. E sicuramente, considerato che sei tu, saprai trovare presto una soluzione. Sempre che non la trovi prima il Genio Ottenne, eh?!? Che magari ti sorprenderà ancora una volta, di più.

    Abbraccio,

    LC

  6. MERDA. si fa presto da figli a fare carico di tutte le colpe sui propri genitori. e poi un giorno saremo noi quei genitori e scopriremo quant’è difficile questo mestiere. che non te lo insegna davvero nessuno. che il modello che abbiamo a riferimento spesso ci sembra fare acqua da tutte le parti. e io adesso non lo so se voglio un figlio ma dirlo a te che ce l’hai e sicuramente lo ritieni ciò che di più importante hai mi sembra pazzesco. ne ho tante di amiche mamme e tutte parlano così. sarebbe bello avere qualcosa da dirti, ma non ce l’ho. tantopiù che non sono mamma. ma secondo me prima o poi l’amore si sente, ed è quello che conta.

  7. Ciao F. sono un genitore che vive una situazione simile alla tua.

    Mi piace leggerti perché sai trasferire tramite le parole la verità che è in te.

    Vorrei darti un consiglio: non c’è nulla di sbagliato in noi e quello che viviamo, anche nelle dinamiche da genitore, sono semplicemente opportunità per comprendere e completare noi stessi. Possiamo offrire ai nostri figli tutta la nostra disponibilità e il nostro amore ma, sempre, senza aspettative, perché tutti siamo unici e indipendenti nel DOVER fare la nostra esperienza.

    Il bello per noi è di amare incondizionatamente.

    Il bello per i figli è di sentirlo.

    Quello che poi capita ha un’importanza relativa.

    JT

  8. dolce fla, ti conosco (penso) molto più profondamente di tanta gente che ti scrive qui. Vorrei dirti solo un paio di cose: se potessi tornare bambino e scegliere la mamma.. ti prenderei subito. Non ho mai visto una mamma così dolce, premurosa, altruista, buona come te… I vuoi sacrifici fatti per il nano li conosco bene, mi hai raccontato cose che nessuno qui può sapere o immaginare. L’amore che hai dimostrato e che dimostri ogni giorno per quel bambino è una delle cose più splendide a cui ho assistito nella mia breve vita terrena. Non hai nulla, e ripeto NULLA da rimproverarti. La dedizione che hai avuto è stata talmente piena da risultare quasi irreale da quanto impegno e fatica hai messo nel tuo compito di mamma. Hai fatto da mamma e da papà, ricordalo. Ti dico come ti ho sempre detto, anche sa a te non piace, devi insistere… devi guadagnare ogni giorno un piccolo voto in più per arrivare là dove ti sei imposta di arrivare. Come sei riuscita all’inizio, e io ricordo bene le prime pagine di quaderno, devi riuscire ora… Non ti piangere addosso, non ti commiserare. Sei una donna e madre splendida. E non sei sola, credimi. Non hai colpe, non devi avere dubbi o rammarichi, devi continuare con il tuo nano a lottare contro le righe e i quadretti bastardi che si muovono nel momento sbagliato. Ma se vuoi ti aiuto a tenerli fermi. Un bacio dolce fla.

  9. Se ho capito bene son solo un paio di voti, e con il resto come se la cava? Ricordo i miei due fratelli, eran delle vere frane alle elementari (e io una secchiona persino troppo brava). Non son diventati due geni manco ora, i due pollastri, però pian piano ne sono usciti – sanno leggere e scrivono persino.

    Nonna diceva che col tempo e con la paglia maturano le sorbe. Il nano biondo è intelligente ma svagato? Pensa se ti avessero detto che si applica tanto ma non ci arriva, perché è scemo scemo…

    BBC (baci, bastoni e carote – sorella)

  10. Se ti dico che è solo un momento e passerà ci credi?

    Lo so che è facile parlare per chi non ci è dentro.

    Ma queste situazioni le vivo ogni giorno per lavoro, lo sai…

    Tu sei una donna in gamba. Continua ad amare il nano come lo ami. E alla fine vedrai i risultati.

  11. @Lord, grazie. pensa che ieri sera volevo bloccare i commenti, volevo evitare i soliti “pat pat, su coraggio…”. Ma servono anche quelli.

    Non mollare l’insegnamento?…già. Se mi leggono i miei allievi, mi sa che me ne dicono quattro…

    @judi, io non ho mai amato i bambini. Poi ho deciso di avere un figlio, ed è arrivato un capolavoro. E tutto è cambiato. Non sono una mamma “canonica”, certo. Ma non riesco a pensare a mio figlio come “figlio”, ma come un mio braccio che non funziona, un cuore che non batte come si deve, una parte di me. Così, naturalmente.

    @Jt, io amo, certo. E non mi aspetto nulla da lui. Ma vederlo in difficoltà e non riuscendo a venirne fuori, la frustrazione uccide.

    @momy, non sono due materie, ma due maestre (le principali) su tre. In matematica, per la gioia della Leti, va bene, ma a volte non capisce il problema perchè non legge attentamente. In italiano (sembra una condanna) è uno strazio. E davvero, con la fantasia che ha, è un peccato. Potrebbe scrivere un thriller favoloso sull’omicizio delle pantere rosa..

    @miki, pensavo passasse l’anno scorso. Adesso mi ritrovo punto e a capo.

    @anonimo11. Ecco. Mi dici certe cose, e io come faccio ad avercela con te??

    Tu sai, tu conosci e ricordi. Sai pure quanto son stata tartassata, e quanto mi brucino ancora certi commenti. E sai che non posso, vivendo solo con lui e per lui, ritrovarmi in casa a litigare con lui ogni sera. E’ disintegrarmi.

    Ed ho bisogno del tuo aiuto, eh si. Come non ne avessi abbastanza di tuo..

  12. Vorrei suggerire qualche sebnsata strategia, ma che ne so di bambini io?

    Posso solo dire che, banalmente, una girata non serve solo a farlo piangere. Può servire anche ad altro. Questo lo dico da figlio. Tante ne ho avute, tanto le ho odiate, ma col tempo ho anche capito quanto mi sono servite…

  13. Annina, non ti preoccupare ci sono passati anche i miei genitori, tutti i genitori hanno mille paure di sbagliare, pensa, credo che i genitori abbiano avuto sin dalla notte dei tempi paura di sbagliare..percui, segui il tuo cuore e vedrai che il tuo bimbo un giorno ti ringrazierà anche dei rimproveri.

  14. sul mio aiuto e sul mio amore potrai sempre contare. Anzi… potrete sempre contarci. Ho tanti difetti, più difetti che capelli ma su questo sono certo: mai e poi mai ti lascerò sola, vi lascerò soli, in pasto a questo mondo che sembra creato apposta per fagocitare i più deboli. Assoggati senza paura dolce fla e regalami un sorriso, come quello che mi chiedesti tu, tanto tempo fa’.

  15. …la frustrazione uccide…

    la frustrazione uccide l’ego: se ami davvero incondizionatamente non attaccarti alla situazione e gioisci della grande opportunità di lasciare andare le cose!

    Sii chiara con te stessa: lui non è una parte di te.

    Non ti rimproverare,

    non ti giudicare,

    non serve né a te né a lui,

    ma continua, senza tante palle, a fare con amore come già stai facendo.

    JT

  16. @ubi, anonimo, forse. io ho pianto tanto, e ne ho prese altrettante, da piccola. Ti assicuro, non mi hanno insegnato altro che odiare. E taci che poi arriva la vecchiaia, e la pena per i vecchi.

    @anonimo18, io odio i calvi, lo sai. Indi ti preferisco coi difetti, e coi capelli. e sul lasciarmi sola, in realtà mi ci lasci un sacco di volte. Per dire.

    Posso contare su di te, certo. ma a volte vorrei anche altro. a volte.

    @Jt, lasciar andare le cose vorrebbe dire ignorare se non riesce a scuola? beh…. mi sembra troppo.

    @

  17. La cosa della matematica era per dire che sicuramente non è un “non capisce”. Per fortuna.

    Che quelli che non capiscono ci sono davvero… e tirali fuori dal pantano quelli…

    Leti

  18. flauta ciao! è un sacco che non ti scrivo ma sappi che ti leggo sempre…

    non posso sicuramente capire il tuo disagio di mamma, perché mamma non sono, ma ho fatto per diversi anni lezioni private a ragazzini con problemi di scuola. con problemi di italiano, matematica, atteggiamento generale verso la scuola. verso tutto quello che facevano. e se mi posso permettere, ecco: è vero che la scuola è una fetta importante della vita di una persona, soprattutto di una persona di otto anni. è come il suo lavoro. è anche vero che un’altra fetta è la sua famiglia, in questo caso tu, e sono sicura che tu sei una brava mamma, una persona che attraversa sempre le burrasche con un sorriso, certe volte forzato o triste, ma un sorriso sulla faccia. tutti i bambini che ho seguito, chi con successo e chi meno, tutti nessuno escluso avevano una mamma presente. affettuosa e premurosa e anche spaventata. ho visto mamme aiutare senza successo i propri figli coi compiti, sempre, ecco, su questo non ci sono eccezioni, perché la mamma è la mamma e la scuola è la scuola. non confondere i due piani. certe volte l’aiuto di una persona esterna è meglio di quello della mamma, la mamma non è la maestra, non si sta attenti con la mamma, la mamma fa le coccole e ci vuole bene, la maestra invece fa imparare. sono due diversi livelli. se cerchi di non mescolare i due piani, sono sicura che ti sentirai una mamma brava. che è quello che sei. non incolparti di cose che non hai fatto, non hai fatto niente di male

    non hho naturalmente la soluzione ai problemi del piccolo biondino, magari ce l’avessi, se ce l’avessi te l’avrei detta subito. mi dispiace tanto che tu ti senta così. ne riparliamo quando vuoi

    un abbraccio forte

    e.

  19. seguo quattro pomeriggi alla settimana una ragazzina dolcissima di 14 anni che ha iniziato ora il liceo sociale. è sorda dalla nascita, ha imparato a parlare con la logopedista e questo -indubbiamente- la porta ad avere difficoltà a scuola.

    penso ai primi incontri durante i quali dovevamo conoscerci e trovare una metodologia di studio ponderata e giusta…

    ricordo la frustazione che mi assaliva insieme all’aria fredda alle sei di sera, quando uscivo da casa sua con la testa pesante e la gola distrutta…

    conosco la sensazione di frustrazione e tristezza nel rendersi conto che le ore a ripetere i pianeti sono valse un antieducativo tre e mezzo…

    …io vivo tutto questo, io che non sono sua madre e che vengo pagata per farlo.

    penso a te, a quanto deve essere dura, senza nemmeno un appoggio costante.

    ma da quel poco che ho percepito di te so che sei una con le palle. spero le cose vadano migliorando o che comunque una soluzione la si trovi. qualcuno che lo aiuta nel pomeriggio e che non sei tu? a volte c’è bisogno di stimoli esterni.

    boh, altrimenti mi dai vitto e alloggio e ci penso io al tuo nanetto.

  20. pilla, è un’idea.

    Non cucino malaccio (e c’è sempre vinello in frigo…) e volendo ho il ristorante messicano a due passi!

    seriamente: dubitavo, l’ho già detto, di lasciar aperti i commenti. Ed invece, mi sento molto più fiduciosa, e il ragionamento di trovare una persona che lo aiuti nel recupero sta prendendo forma. Premetto che fa il tempo pieno, indi sarebbe un gran bel sacrificio per lui (da qui era l’idea di cambiar scuola con una a modulo…ma ha già fatto la prima da una parte, ora la seconda e la terza qui…non penso sia troppo una buona idea).

    Che dirvi… sto valutando un po’ di cose. Leuco…dobbiamo trovare il tempo per uno spritz, dai che sto weekend son libera.. chiamami.

  21. … lasciar andare le cose

    sono d’accordo (con pilla)

    qualcuno che lo aiuta nel pomeriggio e che non sei tu? a volte c’è bisogno di stimoli esterni.

  22. Mi permetto di fare un paio di osservazioni, per quello che possono valere, dato che non si può generalizzare: un bambino di terza elementare, tempo pieno, dovrebbe fare i compiti a casa solo il sabato e domenica, per il lunedì. Un bambino, di qualsiasi età, non è tenuto (passami il termine) ad avere una mamma, o una mamma e un papà, in grado di seguirlo e aiutarlo. Ora siamo alle elementari, ma dopo? I genitori non sono sempre dei laureati, e poi la scuola è cambiata, studiano in modo diverso da noi. Questo non significa che i genitori debbano “fregarsene”: è chiaro che facciamo il possibile, spesso anche l’impossibile, per aiutarli e seguirli. Ma secondo me (basandomi anche sulla mia esperienza personale, con i miei figli), spesso sono gli insegnanti ad avere carenze. Con tutto il rispetto per la categoria. Mi verrebbe da dire che se il bambino è distratto forse la lezione non è tanto appassionante. Inoltre, che sia uno, o dieci, o venti, su 24, non è significativo.

    Mio figlio maggiore ha cambiato scuola dopo la prima elementare. Ha trovato maestre giovani, vitali, appassionate al loro lavoro, che si sono meravigliate leggendo la pagella di prima elementare, trovandosi davanti un bambino completamente diverso da come veniva giudicato.

    Un passo che a me sembrava difficilissimo (cambiare scuola, cambiare maestre, cambiare amichetti) si è rivelato risolutivo. Ora ho un quattordicenne in primo liceo con voti ottimi. Vincente, anche con una prof di italiano alle medie che ha fatto di tutto per buttarlo giù: non c’è riuscita, lui è stato più forte.

    Insomma, non sei tu che gli devi insegnare, quello è compito delle sue maestre. Se non ci riescono, spiace dirlo, ma non vedrei altre soluzioni che cambiare maestre.

  23. Vincente però è un termine che mi fa rabbrividire: un quattordicenne che non ha ottimi voti sarebbe un perdente?

  24. Fla non sai come ti capisco.

    Proprio lunedì la suora di Andrea mi ha consigliato un logopedista per lui perchè dice che, anche se è migliorato notevolmente rispetto all’anno scorso, lei tante volte ancora non lo capisce (e sinceramente ogni tanto capita anche a me).

    Mi ha detto che è un “bel bambino” sotto tutti i punti di vista, il suo unico problema è il linguaggio che lo porta ad essere distratto quando imparano le filastrocche, le canzoncine e cose simili.

    Mi ha dato una filastrocca che stanno imparando e mi ha chiesto di provare a vedere se riuscivo a cavare il ragno dal buco…bhe, ieri sera ci ho provato, appena gli ho letto il titolo me l’ha ripetuta TUTTA (con il suo linguaggio a volte incomprensibile) e il sorriso sulla bocca.

    Stamattina davanti alla suora si è bloccato, non ha detto mezza parola, è più timido della sua mamma il mio cucciolo!

    Ho comunque preso appuntamento dalla logopedista per mercoledì mattina che mi ha detto che in tre sedute cercherà di valutare ce Andrea ha veramente bisogno di lei oppure basterà che lo segua io a casa con l’aiuto della suora a scuola.

    Tutto questo per dirti che non sei l’unica ad avere problemi con il suo cucciolo, ogni genitore ne ha, e ogni volta si sentono come ti senti tu adesso, ma anche secondo me a volte l’aiuto di una persona esterna può servire.

    Un’ultima cosa, non darti per vinta, magari non è lui il “distratto” ma sono le maestre che non gli piacciono (la stessa cosa capitava a mia nipote) e una volta cambiata scuola (dalle elementari alle medie) la cosa si risolve (per lei è stato così).

    Non cercare di fare tutto da sola, non puoi mollare tutti i tuoi sogni per lui, aiutalo come puoi e non ti preoccupare per qualche sgridata, tu gli vorrai sempre bene e anche lui te ne vorrà sempre!!!

    Un abbraccio, Silvia

  25. No, allora mi sono espressa male. Mi riferivo ai tre anni delle medie, ad una professoressa che l’aveva preso in antipatia – e non è solo un’impressione mia, da mamma apprensiva (ho pure considerato che nella vita succede, che qualcuno ti stia sulle palle senza una ragione specifica, beh, succederà anche agli insegnanti, non è una condanna). Ecco, temevo che mio figlio si lasciasse abbattere dall’ostilità manifestata ogni giorno, in modi anche ridicoli, invece è riuscito a superarla (che io poi non ho mai parlato male davanti a lui di quella prof, né del resto dei docenti).

    Insomma, “vincente” era riferito a quella piccola battaglia tra lui e la prof. Mi scuso con La Flauta per l’invasione.

  26. @vitarosa, macchè intrusione, sei la benvenuta.

    Aggiungo due cose, per chi non mi conosce da più tempo: veniamo da lunghe tempeste, ed è stato basilare dare un taglio netto al passato e ricominciare.

    Ha fatto la prima elementare a 50 km da qui, mentre l’anno scorso mi son trasferita frettolosamente a Mestre. Cambio scuola, casa, amici, quotidiano. La necessità prioritaria è stata dare certezze, routine e quadratura del mondo, per ricreare in Gabry (e in me..) chiarezza e serenità. E pavimento sotto i piedi.

    Un percorso pesante, intricato, iniziato sette anni fa (vacca miseria..), e molto del “disequilibrio” di entrambi è dovuto a questa situazione di instabilità che ci ha massacrato, con culmine soprattuto l’anno scorso.

    Ora, spostare nuovamente Gabry di scuola, diventa un problema: ha nuovi amici, ha la praticità di essere in fianco alla casa dei nonni (dato che, come dire, lavoro pure io..) che non sono proprio due giovanotti. Bisogna valutare il male minore.

    Sono d’accordissimo che col tempo pieno bisognerebbe seguire i bimbi solo il sabato e domenica. Mi ritrovo però a dover spiegare di sana pianta alcune cose, e soprattuto…l’ortografia. Le regole basilari (m e n davanti a b e p, la differenza tra e ed è, a e ha) non sono contemplate ne’ sul libro, ne’ sui quaderni. Il confronto pone le maestre come generali che mettono il banco di mio figlio attaccato alla cattedra, per controllarlo e richiamarlo ogni secondo affinchè finisca il compito. Loro, dicono, fanno di tutto, ma lui qui lui li….

    Non ci sono problemi di dislessia, ne’ di vista, ne’ di ansia o altro. E’ sanissimo. Ma di fronte a lacune sempre più grandi, non posso attendere che la scuola faccia qualcosa. La scuola non fa. La scuola punta il dito su chi non riesce. La scuola si giustifica, e basta.

  27. ah, sissola…. per il discorso logopedista: forse è bene, certo, una visita conoscitiva. Ma non fasciarti la testa, ha appena tre anni (quattro? ussignur….il tempo passa..) e avrà i suoi tempi. Mettergli ansie già subito, se già è un timidone, non mi sembra sta bella idea. Così, a parer mio.

  28. Non sai quanto ci ho pensato prima di prendere questa decisione.

    Volevamo aspettare la nascita del piccolino ma la mia paura è che si blocchi ancora di più (non sai mai come possono reagire i bimbi davanti all’arrivo di un fratellino, lui sembra sereno e non vede l’ora di abbracciare il suo fratellino, ogni tanto bussa alla pancia e mi chiede perchè Lorenzo non apra…ma poi quando sarà davvero presente nella sua vita come si comporterà lui che è così geloso della sua mamma?)

    Preferisco magari fargli fare tre incontri inutili oggi piuttosto che trovarmi un domani con un bimbo che non vuole parlare perchè gli altri lo prendono in giro….e certamtne tu sai come sanno essere cattivi i bambini quando vogliono.

    Per quanto riguarda il tuo “ometto biondo” torno a ripeterti di non preoccuparti più di tanto.

    Certamente le vostre vicissitudini non lo hanno aiutato, ma non perchè lui ha problemi, ma perchè tante volte le maestre si credono il Dio Onnipotente su questa terra, quando sanno che alcuni bambini hanno dei problemi in casa cercano di sapere il più possibile degli affari loro, tante volte lo fanno per aiutarli, ma tante volte gli mettono i bastoni tra le ruote rendendo tutto più difficile per il bambino (sempre per esperienza diretta con mia nipote).

    La “a” e la “ha”, la “e” e la “è” e tante regole simili non stancarti di ripetergliele, vedrai che imparerà, come dicevi tu “ogni bimbo ha i suoi tempi”, Gabry non stupido, secondo me è solo un pò svogliato, Einstein, se non sbaglio, era negato per la matematica…..

    Dagli un bacione da parte mia e di Andrea

  29. lasciar andare le cose…

    lasciar andare le cose dentro di sé,

    mollare la presa sui nostri attaccamenti.

    L’aspetto sostanziale del mio intervento è centrato sull’idea più rivoluzionaria, io penso, che oggi esista: smetterla di aspettarsi riconoscimenti, piaceri e felicità dalle cose/persone/situazioni esterne ma cominciare ad imparare che l’unica fonte di riconoscimento, piacere e felicità comincia ed è DENTRO di noi.

    E qui viene il bello: NOI non siamo il nostro ego – maestro di “conservazione della specie”, così bravo a strutturarci che, nel corso del tempo, costruisce bastioni di difese talmente imponenti che le armate di Sauron ci fanno un baffo!

    Il fulcro della questione è solo questo: siamo disposti a smontare le difese costruite dall’ego per difendere sé stesso e cominciare a scoprire REALMENTE chi siamo?

    Pillola rossa o pillola blu?

    Intendiamoci bene: nessuno ha mai detto che sia facile ma le dinamiche che oggi viviamo, in questo mondo impazzito, ci dicono molto chiaramente che, se l’intelletto non ritrova la strada del cuore, siamo perduti.

    Questa è la questione fondamentale.

    La vita ci pone in continuazione di fronte a problemi (che noi crediamo impossibili) ma, al di là della loro soluzione, c’è sempre la possibilità di utilizzarli per raggiungere il punto chiave del senso della vita: chi siamo e che senso ha questa esperienza?

    Ovvio che questo non ti risolve la difficoltà contingente, per questo mi verrebbe di appoggiare (scusa se ripeto) la proposta di pilla

    …qualcuno che lo aiuta nel pomeriggio e che non sei tu? a volte c’è bisogno di stimoli esterni.

    oppure

    pensa che ogni essere ha un suo potenziale, è solo questione di tempi, è solo il giudizio (esterno o interno che sia) che ci intrappola nell’omologazione.

    Scusa la predica! lasciamo giocare i bambini e … W la diversità

  30. certo che se la scuola è a tempo pieno è eccessivo affiancargli anche una persona esterna che lo segua…

    …però come dici tu bisogna cercare il male minore. e se lì ha già stretto delle amicizie dopo tanti terremoti e assestamenti…e ci sono pure i nonni vicini…

    ci vorrebbe una persona competente ma allo stesso tempo amica, in modo che gabri non la classifichi come una maestra # 2, ma solo come un’amica della mamma brava a insegnare. altrimenti il carico per lui (anche solo emotivo, tralasciando quello relativo allo studio) sarebbe eccessivo…tutto il giorno a scuola dove già le maestre lo tengono sotto stretta sorveglianza + maestra privata a casa…è da impazzire!

    per qs credo ci vorrebbe sì una figura esterna ma solo un’oretta al giorno (prima di cena, in modo abbastanza informale) e soprattutto “amica” del nano ma allo stesso tempo professionale.

    comunque sia, credo che se il biondino se la caverà, forse è solo questione di tempo. da quanto tempo è in qs scuola? e prima nelle altre come andava?

    altro abbraccio alla mamma fla,

    pilla.

  31. anch’io penso che il biondino se la caverà. mi pare un tipo sveglio e la mamma lo è certamente. forse considerare un paio di ipotesi può contribuire a vedere le cose un po’ più a freddo: uno, non è detto che il fatto di essere così “dentro le sue vene” come scrivi in modo incisivo comporti necessariamente il fatto che abbia anche facilità per le materie in cui eri/sei brava tu (scrivere, se capisco bene è questo il tuo cruccio maggiore); due, è ovviamente importantissimo che il padre sia presente, che dica la sua, che intervenga, che venga ai colloqui, che sia reperibile e che ci sia, tanto quanto la madre, ma in linea generale sono abbastanza d’accordo con vitarosa: le carenze spesso e volentieri dipendono dalle maestre stesse, e non è possibile che noi genitori ci si autocolpevolizzi più di tanto. infine, io non lo toglierei dal karate, assolutamente. non può che fargli bene, divertirlo e dargli sicurezza a un tempo. e non è, come dire, equiparabile a non fargli vedere un cartone, come castigo: uno sport fato con continuità è uno stile di vita, un qualcosa che non si può togliere dal resto. secondo me, naturalmente.

    [v.s.]

  32. “Il fulcro della questione è solo questo: siamo disposti a smontare le difese costruite dall’ego per difendere sé stesso e cominciare a scoprire REALMENTE chi siamo?”

    Eh?

    JT, giuro che non c’ho capito una mazza. Le armate di Sauron? No, qua si tratta solo di rendimento in terza elementare. Niente che influisce nello stato gravitazionale dei pianeti, insomma.

    Far spallucce e dire “passerà” è una teoria che aggrava le malattie e distrugge i matrimoni. Se si può, bisogna andare ai ripari prima possibile.

    Appena ho un minuto di break, vi spiego di ieri.

    Cmq, visto l’atteggiamento inspiegabilmente e sorprendemente amichevole e disponibile delle maestre di ieri, ho la seria impressione che leggano (pure loro!) il mio blog.

    Mah.

  33. “Le armate di Sauron? No, qua si tratta solo di rendimento in terza elementare.”

    ora che ho letto QUESTO sono CERTO che il biondino se la caverà. ahahah. brava fla

    [v.s.]

  34. vs, ma grazie!

    Si, anch’io sul Karate tengo duro. E’ cintura verde, addirittura.. Quando ha scelto di fare questo sport, sono stata subito entusiasta (benchè non ne sapessi una cippa), è un esercizio di concentrazione che gli fa solo bene.

    Ma poi, a dirla tutta, anche se lo metto in castigo, non risolvo nulla. Il suo è un disinteresse nei confronti del buon rendimento a scuola, non gli può fregar di meno. Mica in modo spocchioso o arrogante, ma semplicemente…il mondo della fantasia e la molteplicità di pezzi in cui si può rompere una gomma da cancellare son ben più interessanti delle distinzioni dei tipi di invertebrati.

  35. “il mondo della fantasia e la molteplicità di pezzi in cui si può rompere una gomma da cancellare son ben più interessanti delle distinzioni dei tipi di invertebrati”

    …e come non dargli ragione?!

  36. Chi di noi da bambino non si è costruito un mondo parallelo? Dove il bello era talmente bello da farci stare più tempo lì che non nel mondo reale? Questo ha fatto semplicemente il nano… è un bambino sano, dolce, educato, gentile, per niente timido o dislessico (GErmoglio… GHEriglio… GHE ‘sboro…) molto intelligente e perspicace (quando vuole). ma ha il suo mondo parallelo ed ogni tanto esce da quello per andare a karate o a scuola. Piano piano uscirà da lì sempre più spesso e si renderà conto che, tutto sommato, anche questo di mondi non è poi malaccio. Sono contento che tutti i dubbi della flà siano diventate quasi certezze e che le tanto temute maestre alla fine si sono dimostrate comprensive e solidali. Il nano è dispersivo all’ennesima potenza, distratto e un po’ fancazzista… geneticamente molto comprensibile comunque. Non ti fasciare la testa, flà, un passo dopo l’altro… un abbraccio.

  37. sono sempre stao un bambino irrequeto ( a dire il vero molto bravo a scuola)

    …nonostante questo continuamente strapazzato da una mamma professoressa che vvoleva di piu’ ….non si sa di che cosa… ne per quale motivo ….

    dvevo solo fare di piu non bastava mai…

    cerca di evitare a tuo filgio solo le bocciature, allenalo per un sei stiracchiato, falgi fare anto sport.

    fai finta che sia bravo come tutti lgi altri e lo diventerà… piano piano….

    mettilo nelle condizioni che permettano alle sue qualità di emergere…

    se invece prendi un bambino bravo e lo tratti sempre come un teppista lo diventerà….come è successo a me…

    non negarlgi le altre cose perchè Deve studiare….non servirà a nulla.

    gli uomini piu affermati ed intelligenti che conosco da piccoli erano delgi hooligans!

    …i piu idioti erano solo dei bravi bambini….

  38. Io non ero bravissimissima a scuola. Facevo il minimo sforzo per il massimo rendimento. Mi piaceva vivere, non certo studiare.

    Ma ritengo comunque che studiare sia fondamentale: l’intelligenza si allena studiando, non certo facendo calcio o basket.

    Dico io.

  39. ottima considerazione, il minimo sforzo per il massimo rendimento, e ricordiamoci che la vita è quello che sperimentiamo nel momento presente

  40. per mettere dei “paletti”:

    Né molluschi, né contro i mulini a vento…

    è la giusta tensione che permette alle corde di una chitarra di produrre un suono, se le tiriamo troppo si rompono mentre se non le tiriamo abbastanza non producono nessun suono!

  41. fla mi spiace tanto leggerti così…d’altra parte ti capisco e so quanto possano risultare difficili e pesanti queste situazioni, quanti sensi di colpa e di inadeguatezza assurdi possano provocare facendo sembrare tutto molto più grande di ciò che è…Ovviamente non c’è nessuna colpa, Flauta da parte di nessuno. Se è l’ortografia il problema, faccio per dire, affrontala un pezzettino per volta. Prendi un eserciziario ortografico e gli fai fare un paio di esercizi al giorno ( tu o qualcun altro se vorrai..), una volta sull’h un’altra sulle doppie…Non avere fretta. Nessuno di noi va avanti come un treno senza conoscere mai soste e rallentamenti: prima o poi ci saranno nella vita di tutti, chi prima e chi dopo. Lo so che certe vpolte è difficile e che io commetto questo stesso errore con le mie figlie , però non si dovrebbe mai mostrarsi delusi o avviliti, far sempre intravvedere una via di uscita, lodare per i successi piuttosto che arrabbiarsi per gli insuccessi. Poi siamo umane e stanche e ci sentiamo fallite se loro falliscono e facciamo tutto il contrario e piangiamo e ci disperiamo. Lo so come succede. Un abbraccio fortissimo

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