Off

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Fai la lista delle cose che non vanno, un mattone sopra l’altro, tutto attorno. Talmente concentrato a non dimenticare nulla che non hai più la forza di pensare a come arrampicarlo, quel muro, a come andare oltre.

Potresti prenderne uno alla volta e toglierlo di lì, distruggerlo, e via andare. Ma come lo sguardo ci si posa sopra, così si ingrandisce, gigante, pesante, immenso, immobile, orribile, volgi lo sguardo altrove, ti terrorizza. E così non lo affronti, ti siedi in un angolo, in terra, la testa fra le mani, gli occhi spenti.

Non reagisci più. Lasci solo che il tempo scorra, senza più parole, senza musica, senza aria, senza sole.
Senza motivi. Senza una briciola che valga la pena raccogliere per ricominciare.

Non senti nemmeno il rumore, non senti nemmeno il silenzio.

E non ti rialzi, non ci provi nemmeno più. Non chiedi nemmeno aiuto. Non attiri nemmeno l’attenzione. Scompari, dietro l’immagine di te, spegni gli occhi, spegni l’anima, spegni tutto.

Ecco quello che è successo, ora che ho smesso di suonare.

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