la signora

la signora

Vengo spesso in agenzia di cambio. Mando i soldi alla mia familia, in Serbia, e a volte mando foto via email ai miei nipoti, di li.
Parlo bene l’italiano, anche se l’accento è ancora "biascico", come dice la signora, però se scrivo non si sente. La mia nonna era di Istria, italiana, poi con l’arrivo di Tito è scappata verso la Germania, e si è maritata con un serbo. Storia strana la mia, scappi di qui e cadi di la.
Mia mama è viva, sta bene, come l’erba cattiva, dico io. Vive con mio barba, si dice anche qui barba come zio?.. e non so bene come sia, che mio papa non c’è da tanti ani, e forse lei e il barba sono insieme, non so. Storia strana, la mia familia.

In agenzia di cambio siamo tanti che veniamo da Bashir a mandare i soldi con la vestern iunio, di Bashir mi fido, lui sa tuto di noi ma si fa gli afari suoi. Lo sa che noi siamo pecore sperdute in mezzo alla valle, e questa è l’unica fonte dove bere.

Ieri ero qui, che il mio nipote di Germania ha la mail e gli scrivo, che qui ci sono tante ucraina e moldavia e io non ho amiche, che non mi fido. Ma ho una signora che non mi parla, ma mi fa leggere i libri. Mi corege anche la pronunzia, sai.
Lei era una musicista, ha ancora un pianoforte grande nel salone che non vuole che lo pulisco col Pronto, che dice che si scivola sui tasti, ma tanto lo so che non suona più.
Però le piace se leggo. E io lo so che umore ha, se mi dice leggi questo leggi quello, io capisco cosa. Se sta male, mi dice leggi il libro rosso, che su ci sono le poesie che io non capisco, tutte lente le vuole. E poi mette su un disco che le ha mandato mesi fa un fidanzato. Lo so che è un fidanzato, perchè lei lo ascolta e piange. Che lui era più giovane, e dal notaio ha messo questo disco, da mandare a lei se moriva. E lui è morto, e lei ha un disco con una donna che canta, Gioni Miccel, e l’orchestra sinfonica dietro. Ed è bellissimo. E lei mi dice leggi il libro rosso, e io so che poesia vuole, quella degli amori senza posto dove si possono amare. E poi smetto, e lei piange, finchè il disco finisce.

Eco, io non so come è l’amore, che mia mama e il barba non lo so se sono amori così. Neanche io ho amori così, forse Bashir, che sa tutto di tutti, lui lo sa se ci sono amori così.

E ieri lo dicevo al mio nipote in Germania, che io non voglio andare li che sono tutti freddi. Che la signora mi insegna tante cose. Non gliel’ho detto, ma lei mi insegna cosa è l’amore.
Che basta vederla, per capire che è una cosa tanta.

22 pensieri riguardo “la signora

  1. lei – sì, lei, che questo post mi inibisce – talvolta, scusi, è un filo troppo.

    e suona e scrive benissimo ed è figa e checcazzo.

  2. mi scusi se mi permetto sa? ma si sente anche quando scrive che non è italiana, mancano alcune doppie e famiglia si scrive con la g, scusi l’intrusione, comunque bel blog complimenti

  3. A me una volta Gioni Miccel ha fatto l’autografo, ma ha sbagliato a firmarsi (secondo me mettendo delle doppie sbagliate e inutili, oltretutto).

  4. se avessi mai pulito il pianoforte di Mala col Pronto, me lo avrebbe cacciato così tanto giù in gola, che ora respirando luciderei tutto il Parco Lambro..

  5. Cr Flt, ‘o vst sl blg di Strt2006 k Ckf t ‘a ftt rbbr x ‘l suo md d scrvr!

    Hai prpr rgn, s sprm in md dvvr cmplct e s cpsc pc d ql k dc!

    Strn gtt

  6. non dovevo leggere i commenti.

    perchè ti avrei detto che il post era di quelli che e poi.

    ma poi ho visto il #6 e, scusa, ma sto ancora ridendo come una scema.

  7. ahahah…che poi, #6 è il nick di un caro amico blogger…. poveraccio, non c’entra nulla….

    …Leti, a saperlo, gli farei un monumento!

  8. ecco, quando si dimentica per un attimo di lei e scrive io … io… la adoro.

    brava fla.

    scritto benissimo

  9. Mia madre viene di Istria ma parla meglio 😉 Complimenti per il post, ha riesumato molti ricordi

  10. …mia madre è dalmata 🙂 ma italiana, di quel convoglio disperato che ha abbandonato casa con l’arrivo dei titini.
    Parla, ovviamente, perfettamente italiano (e dialetto zaratino).

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