bar borsa

bar borsa

– Buongiorno, mi dica, caffè? Liscio? si accomodi intanto…

Lavoro al bar Borsa, in piazza Municipio. Saranno… diec’anni ormai. Doveva essere solo un periodo, per avere i soldi della patente, poi è morta mamma e son rimasta qui. Prima qualche ora, adesso apro alle sette e chiudo io alle ventuno. Non è che son abituata a parlar di me, eh. Io lavoro, ecco, come gli altri.

La mattina ci sono quelli del comune, e dei negozi. Faccio i caffè, cambio le briosche quando finiscono. e poi faccio i tramezzini. La prima volta mi veniva la nausea a farli alle nove di mattina, ma ora sono abituata. Con un tuorlo d’uovo  e un litro di olio faccio la maionese, faccio un buco sulla lattina e scende il filo piano piano.

Ormai da che tramezzino scelgono, capisco che persona ho davanti. Il tonno e uova è di quello che ha bisogno di energia, il prosciutto e funghi per chi ne sceglie uno a caso, il pretenzioso vuole quello in salsa indiana, piccante, mentre la signora a dieta prende solo mozzarella e pomodoro.
E allora penso perchè uno pretende tanto, perchè una è sempre a dieta. Immagino che lavoro fa, se ha famiglia, se ha un amore. Che quando sei al bar mica reciti tanto bene, si vede subito se sono felici o meno.

Ogni tanto passa a bere lo spritz qualcuno che mi fa la corte. Se la mattina mi trucco è per questi qui, che mi fanno sentire ancora una ragazza. Perchè ormai, non ho più un uomo da tanto tempo.
Da quando ho trovato il mio fidanzato con una nigeriana, a casa nostra, non ce l’ho proprio fatta. Piangevo sempre. Era un bravo ragazzo, era solo una sbandata, però quando l’ho trovato con quella lui non si è giustificato, non mi ha rincorsa, non è come nei film. E poi ho trovato uno in discoteca, ed è stato così squallido in macchina, che non ho voglia più di niente.
Si ho trovato uno, va beh, passa sempre qui a farmi complimenti, ma è sposato. E io non le faccio quelle cose. 

Si dicevo, piangevo sempre. Qui al bar, scappavo dietro e piangevo. Finchè il capo mi ha preso a schiaffi perchè ero ridicola, ha detto, e per paura che mi mandasse via ho smesso. Però piango dentro. Piango sempre. Ma sorrido lo stesso, e adesso mi trucco e mi faccio bella, e ci metto tanto amore nei miei tramezzini.

Nel pomeriggio c’è calma, arrivano solo i vecchietti a bere il caffè, e gli devi girare il cuccchiaino con lo zucchero, e vengono tutti i giorni, finchè li rivedo solo nella foto dell’epigrafe qui fuori.
E poi passa anche la maestra di canto, arriva con la musica nelle orecchie, mandando sms in continuazione, leggendo il gazzettino e mangiando un panino, col crudo. Appoggia la borsa col computer, e cerca il portafogli in mezzo a mille carte e cavi. Ci diciamo due cose, proprio così. Che lo so che i clienti parlano con te, ma non sono tuoi amici, di te mica gli frega.
Però dicevo, ci diciamo due cose.
Mi ha detto che è bello lavorare in bar, vedi le vite degli altri che ti passano intorno, e qui si ristorano, cercano una parola di conforto, soprattutto nella pausa pranzo in solitudine. Io volevo dirle della mia teoria dei tramezzini, ma sarei sembrata scema.

Ora torno a lavorare, devo pulire la macchina del caffè, che si chiude. Nel freddo della mia città penso che in fondo, non sono solo una macchia sul mondo. Servo anch’io, a preparare un panino col crudo, a girare il cucchiaino del caffè di un pensionato. O forse no, ma stasera la penso così, che mi fa bene.

27 pensieri riguardo “bar borsa

  1. io lo dicevo che val la pena venir qua a sbirciare

    cià flà

    (r.r.)

  2. “cuccchiaino” con due cc, please.

    Il settimo lettore

  3. r r ? beh, ciao, grazie del valer la pena 🙂

    @bona, ora vado a leggere, ma che hai contro le briosche?

    @search. so. ma volevo farti sapere che lo sapevo.

    @settimo lettore, sei il mio correttore di bozze preferito….

    @sissa, ma se son dimagrita! uff… saranno sti jeans…

  4. contro? niente, voleva essere una notazione da correttore di bozze, perché si scrive “brioche”, “briosche” è una deformazione del francese. tutto qui. ma può essere licenza poetica, ecco, non è giusto che fai i complimenti solo a settimolettore :).

    ciao cara.

  5. eheh… era un errore puro e semplice, niente licenze poetiche, purtroppo.

    okay, se sbaglierò mi corigerete….

  6. grazie cinas. niente voglio, ci mancherebbe.

    anzi in effetti al momento mi manca un contrabbassista. vabbè. altra storia.

    quindi dite che è questo il mio target? oh, guarda che continuo allora….

  7. briosche non è una deformazione dal francese bensì dal bolognese brìosss. Per puntualizzare.

    Il settimo lettore

  8. dici, settimo? può darsi, il discorso fila…in fondo mica è tanto diverso, in emilia-romagna il sostrato francese è ben forte, te lo dice un riminese…

    flauta, in risposta al tuo commento sul mio blog ti ho messo un contatto per un bassista, vedi tu cosa farne. ma non fargli troppo male 🙂

    ciao cara.

  9. settimo, guitar, potreste diventare amici…. sarà la natura romagnola?

    io adoro la romagna. e i romagnoli (soprattutto i service) amano la flauta.

    per il bassman, in realtà ho già trovato il sostituto. solo che è costantemente in anticipo sul bit. e questo mi perplime. molto.

  10. cara fla, tu sai cosa adorano in romagna. Quindi non hai detto nulla di nuovo :-))

    Il settimo lettore

  11. poi sei sicura che il “diec’ anni” vada apostrofato? Trattandosi di un maschile dubito. Ma essendo io assolutamente incolto lascio il dubbio.

    Il settimo lettore

  12. il diec’anni è assolutamente poetico.

    te settimo, non hai un tubo di poetico, of course.

    se poi invece che litigare via msn mi si lasciava rileggere sto benedetto racconto, era meglio….

  13. carino, più che carino…un cambio di punto di vista no? Perché mi pare di aver capito (mmazza quanto so’ intuitiva) che la maestra di canto sei tu. Comunque non è da tutti entrare nelle vite degli altri e mettersi al loro posto. Brava.

  14. ah …vedo che hai inserito la finistrella di twitter. L’avevo fatto anch’io ma non mi si è filata nessuno. Magari riprendo così almeno siamo in due…;-)

  15. mi fai morire dal ridere…immagino un bassista in anticipo sul “bit” di un computer, invece che sul “beat” delle pulsazioni musicali…mi-ti-ca!

  16. @maf, te lo sai che la tua opinione è preziosa.

    si, la maestrina di canto son io (hai visto pure te la mia borsa, eh?) e la cameriera è una gnokka da paura, che non mi spiego cosa ci stia a fare in quel bar…

    su twitter, che dire, è un giochino favoloso… per cazzeggiatrici!

    @guitar… se scrivevo beat alla fine non la capiva nessuno. già con bit, hai visto…

    Chet baker scriveva che odiava chi stava nel beat. perchè il feel giusto lo senti solo se sei giusto in ritardo di quel cicchetto….

    Vabbè. Ti saprò dire.

  17. dov’è questo bar? la cosa si può fare poetica. Molto poetica.

    Il settimo lettore

  18. …poi adoro i tramezzini. Si, li adoro.

    Il settimo lettore

  19. Gli altri sei…. ;-(

    poi non ci sono mica tanti bar nella piazza del municipio, vedrai che tra uno spriz e un tramezzino arriverò alla tua musa. E gli chiederò una brìossss….

    Il settimo lettore

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