Cronache di guerra

Cronache di guerra

Copioincollo da un blog privato, di un’amica.

Nei telegiornali se ne è solo fatto cenno perché approfondine la cronaca avebbe forse sollevato troppi interrogativi: durante la "civile" protesta di Pianura è stato sequestrato per quattro giorni un paese di 40.000 abitanti, Quarto, cui sono state tolte  tutte le vie di accesso e di conseguenza la raggiungibilità dei beni e dei servizi fondamentali.  Sorte vuole che mio fratello abiti proprio a Quarto e che ieri, liberato finalmente dall’assedio che durava dal sabato sera scorso,  mi abbia fornito una testimonianza diretta dei fatti come non li vedrete mai in nessun telegiornale. Io capisco infatti che altrove si fatichi a capire la situazione, si fatichi a capire come di botto si possa piombare dalla certezza di vivere in uno stato di diritto ad una situazione in cui si è ostaggio  dell’illegalità, indifesi  burattini che servono a dimostrare il potere della criminalità, ad avallare la vittoria dell’antistato sullo Stato.  Ma fate uno sforzo. Immaginate camion con le targhe coperte  messi di traverso e figuri dall’aspetto poco raccomandabile che , con l’atteggiamento dei bravi di Don Rodrigo, non solo ti impediscono di andare a lavorare, minacciando di menarti ma irridono chiunque si avvicini: le signore disperate di non riuscire a riprendere i figli a scuola "Siente siente, a signora tene o’ problema… e qual’è o’ probblema? Ta’ fai a pere. E’ tutta salute.", quelli che hanno appuntamenti di lavoro " Oggi non si lavora, statt’a casa!"  quelli che devono raggiungere gli ospedali perché decidono loro, i bravi, quali ambulanze passano e quali no.  " Gesù, e non l’hai vista a situazione in televisione? E perché ti sei messo mmiezz a via? Ma vuò passà nu guaio?"  E’ chiaro che la "civile" protesta fatta dalle famigliole con bambini, da comitati per la difesa ambientale e benedetta dai preti delle parrocchie, è diventata qualcosa d’altra natura.  Ai commercianti di Quarto viene imposto di chiudere le saracinesche, l’attività didattica a scuola viene sospesa a seguito, pare,  di telefonate intimidatorie che non assicurano la "protezione" di bambini e maestre mentre  al comune, simili telefonate minacciano di lasciare Quarto senz’acqua.  Alcune migliaia di  persone che devono andare a lavorare fuori Quarto vengono letteralmente sequestrate.  A casa di mia fratello, anche lui costretto al domicilio coatto,  arriva una telefonata: " Stiamo chiamando i genitori dei bambini iscritti alla scuola elenentare di Quarto: ci stiamo mobilitando in difesa del sindaco. Il sindaco   chiede l’aiuto della popolazione. " Mio fratello si reca a scuola dove però trova cartelli,   megafoni  e gli slogan "Uniti contro la discarica". 

Ma perché la camorra ha, istigato, manipolato,  soffiato sul fuoco della protesta, condivisibile o meno ma sicuramente legittima della popolazione di Pianura? Perché ha sequestrato il paese di Quarto?  

Non è facile rispondere.  Stiamo tutti facendo ipotesi. Forse son vere tutte. Forse lo scenario sarà più chiaro tra qualche mese tra qualche anno, dopo che le prossime inchieste della magistratura avranno svelato altri inquietanti retroscena.  Di certo la discarica di Pianura non registra semplicemente infiltrazioni della camorra. La discarica di Pianura è stata della camorra finora.  La camorra l’ha gestita prima che fosse chiusa ed ha continuato a utilizzarla anche dopo. E nessuno mi toglie dalla testa che quei camion che sono serviti per i blocchi stradali fossero gli stessi che  di notte la camorra adopera per smaltire i rifiuti illegalmente nella stessa discarica.   La camorra aizzando la protesta contro la discarica ha difeso il proprio territorio: quello in cui da un lato ha sotterrato rifiuti tossici provenienti da imprese di tutta Italia, dall’altro ha costruito case, progettato campi da golf, maneggi e ristoranti.   I rifiuti seppelliti nella discarica di Pianura hanno nomi, cognomi e indirizzi di provenienza in parte già noti, in parte  a rischio di essere scoperti se si cominciasse a rimetterci le mani.   Ma al di là di questo io penso che soprattutto vi fosse l’esigenza di una simbolica dimostrazione di potere, un voler marcare il territorio una volta per tutte e chiarire alla popolazione quali fossero i rapporti di forza e a chi dovessero affidarsi per essere garantiti e protetti.  E’ in queste situazioni che emergono  e si fanno strada  le nuove  famiglie.  E’ nel caos e nella violenza di strada che  i ragazzi incappucciati sui  motorini si fanno notare,  si giocano la loro possibilità di essere reclutati. E’ nella guerriglia che la paranza guadagna gradi e stellette e cerca di salire di grado. Per la camorra l’emergenza è una vera manna, l’ammuina e il caos una benedizione.    

 

                

8 pensieri riguardo “Cronache di guerra

  1. Ecco… alla luce di tutti sti fatti io dico… si fan manipolare dalla camorra e han anche il coraggio di parlare?

    Mavaffanculo va… io vivo in un paese, l’unico in italia che ha preso a calcinculo napoleone.

  2. nik, lo penso anch’io (e l’ho detto all’amica di cui sopra). penso che ci sfugga la totale mancanza di manganelli dalla parte dei buoni, lì.

    Vorrei proprio vedere cosa succederebbe da noi se incendiassero un paio di camion dei pompieri.

    Ho davvero l’impressione che siano due pianeti differenti.

  3. A dire il vero, come dissi, la protesta degli abitanti di Pianura la trovo semplicemente schifosa. Anche perchè sin dall’inizio gli “abitanti” di Pianura non c’entrano una mazza…

    Credo anche che la Camorra non voglia l’nceneritore perchè vorrebbe dire perdere il controllo dello smaltimento illegale (se il rifiuto viene bruciato la Camorra non ci guadagna).

    P.S.

    Bannarti? E perchè mai? L’ho chiesta io la tua opinione ed ero curioso 🙂

    Sulle imprecisioni ne convengo anch’io (soprattutto nella quarta canzone), ma devo dire che sono dovute anche in buona parte al metodo canta-e-fuggi che abbiamo dovuto utilizzare per registrare i pezzi (1 giorno per 5 canzoni, registrate in diretta) 😉

    Sulla questione del timbro, francamente non ci ho mai pensato, non lo assumo “scientemente”, diciamo che è il mio, che sento naturalmente, ma ci penserò su. Del resto debbo dire che negli anni sono rimasto piacevolmente stupito delle aperture che mi si presentavano verso l’alto, con l’esercizio, ma che i bassi hanno sempre presentato, in confronto, ben pochi miglioramenti…per cui, vale la pena di ragionarci 😉

    La critica sollevata sulle canzoni, me l’aspettavo 😉

    In effetti quello che descrivi come monodico è esattamente il tipo di rock che piace a me (addirittura un singolo riff ripetuto incessanetemente, come nei casi di riff monolitico alla Soundgarden, per intenderci), epr cui, diciamo che la cosa è voluta. Ma mi aspettavo ceertamente che non condividessi :-p

  4. Sulla tessitura media mi hai dato materiale su cui meditare, non so se mi si nasconde un timbro diverso, ma nulla vieta di esplorare un po’ 😉

    Ti dirò, esistono canzoni anche costruite in modo un po’ più “standard” tra le nostre, queste che ho deciso di pubblicare sono più che altro quelle di cui abbiamo migliore registrazione e che rendono meglio, io credo, il suono e l’atmosfera della nostra ispirazione (sempre che un’ispirazione ci sia ;-p), comunque, se capiterà avrò modo di farti sentire un po’ di cose, magari pure dal vivo e mi saprai dire 🙂

    No, infatti, ma ero certo che non fosse proprio una sonora rottura di marroni sennò immaginavo che non ci avresti neanche perso tempo 😉

  5. grazie flauta!! Sono lusingata dell’attenzione!!

    Aggiungo una cosa a commento dei commenti: perché credete che la polizia che ha manganellato, a Napoli, durante il g8, alcune decine di ragazzini noglobal disarmati, non abbia reagito alle pietre (un vicequestore è stato ferito) e alle mazzate dei criminali? Semplice: se avessero attaccato avrebbero perso. Perché erano soli, pochi e c’è bisogno non già di qualche manganello ormai ma di una strategia militare studiata su un territorio difficile e complicato dalla natura di “guerra civile” che ha la facccenda. Perché nessuno ha il coraggio , dico i i politici che ci amministrano, di dire: guardate noi lo smaltimento dei rifiuti in campania non lo riusciamo ad organizzare, la discarica di pianura non la possiamo riaprire perché non controlliamo il territorio dove sta, perché è come un enclave straniera sottoposta ad un’altra giurisdizione e se la rivogliamo dobbiamo dichiarare e combattere una guerra, non già contro quattro dipserati pianuresi che hanno le loro ragioni ma contro qualcosa di molto più grande. Immaginate se dicessero una cosa del genere: preferiscono dire : è colpa di Bassolino, è colpa di pecoraro scanio….che hanno le loro responsabilità però..

    Così come in questi commenti insomma.

  6. Io vivo in una città tranquillissima, e l’omicidio che c’è ogni due anni è sempre per una cazzo di questione di confini.

    Però persino qui, dove non succede niente e dove puoi uscire la sera senza problemi, ci sono delle persone che la polizia non può toccare. A un blogger sulla ventina dopo una litigata in un locale uno degli intoccabili ha bucato le gomme.

    Lui è andato dalla polizia che lo ha pregato (rectius intimato) di non denunciare, per evitarsi problemi

  7. maf, si, a noi sembra impossibile.

    Sono stata, a diciott’anni, a Salerno, per un mesetto circa. Un corso di perfezionamento, col flauto. Era la mia prima volta sotto roma, e son tornata allucinata. Dalla proprietaria dell’albergo, alla gente per strada, alla regola del “chi ha l’auto più grossa ha la precedenza”. L’illegalità come normalità è ciò che mi è rimasto più in presso.

    E sul racconto di stefano, beh, qui la strage di gorgo al monticano, ad esempio, ci ha scioccato oltremodo, perchè qui da noi è impensabile, inaccettabile, ed il paese ha chiesto l’esercito in pianta stabile, proprio perchè non è comprensibile poter rischiare d’essere vittime della paura.

    Ho visto anch’io scene assurde, e colleghi minacciati e polizia a dirgli “non denunciare che non conviene, tornate a casa…”. Infatti non suono mai, ma proprio mai, sotto Roma. Incredibile a dirsi, ma non ci sono date, non c’è possibilità, nessuna collaborazione tra etichette o locali, come se l’italia avesse uno sbarramento in mezzo.

    E sale ovviamente, la predisposizione a dire “ve la volete, una vita così”, perchè è inconcepibile che una società non possa ribellarvisi. E che uno stato non sappia, e non mandi giù un esercito a riprendersi la legalità.

    Ingenuità, o incredulità.

  8. non so flauta…io generalizzo meno: per me il problema, il bubbone infetto è la camorra. Levato quello di “illegalità come normalità” non ce n’è più che in tutto il resto del paese. Personalmente vedo rispettato (nei limiti delle infraziuoni multabili e multate) il codice della strada e in fatto di precedenze non ho mai avuto problemi. Nell’ìorizzonte della mia vita quotidiana si può dire che vivo in un contesto di legalità. Poi certo se mangio la mozzarella avvelenata dai rifiuti tossici del nord è colpa di un ingranaggio più grande di me che missfugge. Ma sfugge anche a te e agli abitanti del nord evidentemente che elegantemente prendete le distanze dalla “illegalità come normalità” e la relegate ad un fatto meridionale. Invece evidentemente questa ilegalità è funzionale ad un profitto economico che noi però certamente non godiamo . Riguardo al suonare non saprei…non credo che la camorra si interessi di musica. 😉

    Scusa la polemica, io cerco di frenarmi ma poi proprio non ce la faccio. Non me ne volere…è proprio per parlare…;-)))

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