Come trovare una buona insegnante di canto (e non aver più scuse)

Come trovare una buona insegnante di canto (e non aver più scuse)

Avete deciso che il karaoke ferragostano ha svelato definitivamente la vostra indole canterina, indi tornate dalle ferie e decidete di trovarvi una bella scuola di canto, e di fare il cantante. O magari solo metter su un gruppo con i vecchi amici del liceo. Oppure solo studiare musica, per il piacere di imparare, di dedicarsi ad una passione che vi fa star bene.
Proviamo con qualche piccolo input utile per ottimizzare la vostra ricerca dell’insegnante perfetto per voi.

1. Come per molte cose, l’esperienza di amici e conoscenti può esser utile. Non tutti sbandierano a chiunque che studiano musica, magari perchè non più giovanissimi, per timore d’esser presi in giro, o magari solo per difendere un proprio spazio di intimità. Ma se ne parlate e chiedete in giro, sicuramente troverete chi vi darà indicazioni e dritte su dove poter andare a parare. Quindi, chiedete, vagliate. Trovate informazioni, anche su internet: però bada, non giudicate una scuola dal suo sito… molte non hanno bisogno di investire in un portale perchè funzionano bene senza, mentre spesso chi vende fuffa deve infiocchettarla per bene su web…

2. Preferite la scuola all’insegnante privato, soprattutto se siete alle prime armi. Una scuola può offrirvi molti insegnanti diversi, un ambiente stimolante, contatti con altri allievi (anche adulti, eh, è tipico iniziare a studiare musica quando i figli sono ormai grandi, o si va in pensione..) ed attività parallele, come musica d’insieme, teoria e solfeggio, oltre ai saggi. E’ fondamentale, soprattutto per un cantante, avere più possibilità possibili di confrontarsi col pubblico. Spesso una scuola consente di lavorare con una band, magari di allievi stessi, e non con le solite INEDUCATIVE basi.

3. Se volete studiare canto lirico, cercante un insegnante di lirica. Se volete studiare canto moderno, scegliete un’insegnante di canto moderno. Le due impostazioni, sebbene con elementi di base comuni, sono differenti. L’uso della voce, dell’espressività, e la conoscenza del repertorio è troppo diversa. Spesso i docenti di canto moderno hanno studiato anche lirica (come me d’altronde), certo. Ma è anche vero che i docenti di lirica non hanno studiato anche canto moderno, e no, non sono al “livello superiore” per cui possono insegnare tutto. Ad ognuno il suo. Siate ligi, perché nell’impostazione della voce nulla è più deleterio di mille informazioni ed indicazioni a far confusione.

4. Valutate la vostra insegnante, sul piano umano. Dovrete affidarle il “vostro” strumento, quindi deve avere la vostra piena fiducia. Una docente con molta esperienza è ovviamente preferibile, nulla come gli anni di lezione ci insegnano come gestire una didattica complessa come quella del canto: uno strumento che devi suonare, senza vederlo!
Se non scatta il feeling, non mollate: semmai chiedete di cambiare docente, in una scuola spesso ci sono più insegnanti di canto. Magari una meno brava può avere un approccio che più vi si addice, ed avere migliori risultati.

5. Come spesso accade, non è detto che un bravissimo cantante sia un eccezionale docente. Anzi, chi ha avuto difficoltà conosce più tecniche, più esercizi, più metodi per risolvere delle difficoltà della voce che poi possono aiutare nella didattica. C’è chi insegna musica svogliatamente, concentrato nella propria carriera. Tuttavia, siate comprensivi se vi spostano la lezione ogni tanto, per i loro concerti: meglio un insegnante che è in contatto continuo col palco, che una maestra in pensione.

6. L’ideale è una cantante-musicista. E’ una definizione sottile, che i musicisti comprenderanno bene…. è notorio che le cantanti sono spesso le “ignoranti” della band, forse per un’antica comoda credenza di ritenerle immuni da ogni obbligo di conoscere la musica, in quanto già debbono pensare allo spazzolarsi i capelli… Scherzi a parte, se volete davvero un insegnante completo, che sia anche musicista: vi potrà così accompagnare al piano (evitando le dannate basi!) insegnandovi davvero a cantare, vi daranno gli input armonici elementari per dialogare con una band, vi insegnerà la musica, e non il karaoke.

7. Se avete occasione, andate a sentire i saggi: comprenderete il clima della scuola, i mezzi, la collaborazione tra i docenti. E, consiglio spassionato, se la maestrina di canto toglie il palco agli allievi (e purtroppo succede spesso), meditate bene sulla scelta: un docente che ha bisogno di farsi vedere sul palco dei saggi degli allievi, al netto della dovuto protagonismo caratteriale del cantante, non so quanta attenzione potrà concentrare sulla vostra, di carriera.

8. Scappate dagli insegnanti “guru”: cercante un insegnante che vi faccia da mamma chioccia solo finché è necessario, per poi esortarvi a prendere il volo da soli. Certo, spesso la maestrina diventa amica e psicologa, ed a volte è anche utile didatticamente, per sciogliere inibizioni che si riversano nell’esecuzione musicale. Ma il guru no, il protagonista dovete sempre essere voi, il vostro maestro è solo il vostro trainer. Ricordatevelo.

9. Per lo stesso motivo, è un trainer, non uno che fa miracoli: il miglior maestro rimanete voi stessi. Se non studiate, nemmeno il miglior docente del mondo riuscirà ad insegnarvi qualcosa. Certo, anche il solo andare a lezione una volta a settimana, come hobby, come momento di relax nella settimana può essere una scelta. Ma sappiate che ciò che si impara con l’inerzia è davvero poco… conviene studiare. Poi è molto più divertente!

10. Una volta trovato il docente giusto, dovete fidarvi. Se vi dice che quel brano non va bene per voi, è fortemente probabile abbia ragione. Se quella tonalità è impossibile, idem. Se la nota cala, probabilmente cala. Ogni cosa che l’insegnante vi dice è spesso una scelta oculata dell’informazione, magari per isolare un problema alla volta. Se insiste sul fatto che quella nota è sbagliata, probabilmente ritiene sia più grave della pronuncia sbagliata del testo inglese. Tutti nasciamo “cantanti”, quindi insegnare il modo corretto di gestire un timbro, o il sostegno, o la frase musicale, è una riabilitazione di cose che già abbiamo imparato a fare. E’ più complesso che iniziare da zero, ad esempio, di suonare uno strumento, ed allo stesso tempo più facile, in quanto alcune cose le sappiamo già fare fin da bambini.

11. Siate costanti nelle lezioni. Pensate alla musica come ad un allenamento sportivo: dedicate tempo allo studio ogni giorno, approfondite gli argomenti delle lezioni. Seguite il vostro trainer vocale e non fate i furbi: anche se non ve lo dirà chiaramente, lui ha scoperto tutto già dal primo vocalizzo….  E possibilmente, non cambiate docente in continuazione. La chiarezza è fondamentale, avere mille insegnanti che vi dicono cose differenti vi manderebbe in confusione e basta. Semmai, allargate le conoscenze e studiate (è assolutamente fondamentale per un cantante!) uno strumento, magari armonico, come il piano o la chitarra.

12. Ed infine: cantate. Fate i cori ai saggi, trovatevi un gruppo di amici con cui formare un gruppo amatoriale, o fatevi accompagnare da un amico con la chitarra. Ascoltate di tutto, cantate di tutto, anche i brani che non vi piacciono. Traete insegnamento dagli altri colleghi di corso, guardate i video dei live su youtube, imparate dai grandi cantanti, non solo per scegliervi le canzoni. Il miglior insegnante siete voi, si diceva.

Se avete ancora un dubbio, se magari state cambiando idea, se magari arriva la riflessione “ma figurati, alla mia età… ma son ridicola..”, toglietevela di testa. Ho allievi che han passato da mo’ i 50 che mi danno soddisfazioni immense.
Se invece siete giovani, e volete arrivare a X-Factor… beh, iniziate a studiare. Forse poi avrete ambizioni ancor più belle.

Cantare, e studiare canto, può essere un’esperienza personale di scoperta, di crescita, oltre che di soddisfazione personale. E fa bene, all’ego, alla propria timidezza, al proprio orecchio musicale (che migliorerà esponenzialmente) ed alla propria cultura.

Secondo me, poi, vi divertirete un sacco.

Oh, fatemi sapere!

8 pensieri riguardo “Come trovare una buona insegnante di canto (e non aver più scuse)

  1. Buon Giorno, mi sono imbattuta casualmente in questo suo elenco di “buoni consigli” per neo allievi di canto ma al punto 3 non sono riuscita a smettere di ridere, mi scuso ma e’ la verita’! io sono un’insegnante di canto classico e moderno ho iniziato il mio percorso di studi all’inverso rispetto a lei, prima canto moderno e poi mi sono diplomata presso un conservatorio in canto lirico,ho comunque portato avanti tutti e due gli stili anzi devo dire che l’impostazione classica mi e’ servita a completare e perfezionare la dove l’impostazione moderna non arrivava le strade non sono cosi’ nettamente separate come afferma lei.Il vero problema e’ che molti insegnanti di classico e moderno anche facoltosi e “televisivamente” conosciuti ( il top degli insegnanti di canto) non conoscono minimamente il funzionamento dello strumento vocale! o ne hanno una conoscenza errata! L’INSEGNANTE DI CANTO DEVE CONOSCERE BENISSIMO L’ANATOMIA VOCALE E DEVE SAPERE COME USARE IL SUO STRUMENTO PER OTTENERE TUTTI I SUONI POSSIBILI , al di la del classico e moderno! le assicuro che si puo’ essere credibili in entrambe gli stili contemporaneamente e con gusto. Ovviamente uno diventa cio che allena maggiormente , e’ chiaro che se io ho studiato molta lirica nel moderno un po si sentira e viceversa ma questo non compromette la capacita’ di insegnare il modo corretto di cantare un genere piuttosto che un’altro.La prego di non dare falsi consigli.

  2. Carissima Gina, intanto ti ringrazio dell’intervento.
    Non penso siano “falsi” consigli, e mi duole leggere una chiosa di commento così sgradevole, invece che un confronto.
    Non penso che il “funzionamento dello strumento vocale” sia una prerogativa solo dello studio della lirica. Scrivi “l’impostazione classica mi e’ servita a completare e perfezionare la dove l’impostazione moderna non arrivava”…forse è stato dovuto ad un percorso scolastico che non ti ha consentito di incontrare una docente di moderno che sapesse colmare le lacune, senza doverti affidare ad un’altro docente. Ma ce ne sono, eh, di docenti di moderno che conoscono bene l’anatomia vocale. Ma soprattutto, sanno spiegarla, senza far solo vezzo di conoscenza terminologica. Ognuno può fare due cose benissimo contemporaneamente (Winton Marsalis è un trombettista che pure sul repertorio classico è da brivido!), ci mancherebbe.
    Ma l’impostazione lirica e quella moderna SONO differenti. I timbri sono differenti, e come ben saprai il timbro è risultato anche di un’impostazione… Certo, la respirazione è comune, l’impianto fonatorio, certo, pure i vocalizzi, l’intonazione… Ma come è vero che suonare il piano classico e il piano jazz son due impostazioni differenti, la chitarra cassica e quella rock, il contrabbasso classico e jazz, è pur vero che se si vuol perseguire uno stile è bene affidarsi ad un docente che segue nello specifico quell’ambito.

    Il canto NON E’ solo tecnica vocale. E’ anche, e soprattutto, una sana tecnica vocale, ma anche ben altro. Una cantante lirica che insegna canto moderno non conosce le necessità espressive, stilistiche, di repertorio tanto quanto una docente di moderno. Il growl, ad esempio, come glielo spiega?
    Idem per quella di moderno: spesso non ha la conoscenza musicale, di specifica lettura di una partitura, o dei diversi timbri, o del repertorio. A dirla tutta, nemmeno un diploma di conservatorio di canto “bastano”.

    Poi, se tu (e consentimi in tu) sei bravissima sia nel lirico che nel moderno, ed insegni entrambe le materie, non rientri affatto nel”punto 3″, quindi non vedo come ti debba sentire irrisa dal mio post.

    E chiudo la lunga (ma spero esauriente) risposta pensando con affetto a quelle ragazze che vogliono cantar moderno, ma c’è solo la prof di lirica, “e tanto è lo stesso”. Perchè il punto è quello.

  3. Salve! Devo ringraziarla per suggerimenti, penso che questi punti diventeranno più o meno la mia Bibbia. Sono una ragazza di 20 anni, a circa 16 ho scoperto di desiderare ardentemente di conoscere il canto (questo sconosciuto…) con gravi difficoltà di intonazione e ritmo, totale sfiducia da parte della famiglia e una volontà di ferro ho ottenuto risultati non indifferenti. Mi rendo sempre più conto del fatto che da sola i progressi da autodidattismo “poraccio” sono sempre lenti e a volte “non autentici”. Che sia migliorata in questi anni è tangibile, ne sono felice e orgogliosa, ma adesso desidero altri progressi, che siano anche proporzionali al mio impegno…
    Fin ora mi sono tirata indietro all’idea dell’insegnante, mi sono spesso detta “spendere questi soldi? Non ho talento…a che serve” però leggendo queste tue parole mi sono resa conto di avere tanta tanta passione e che forse, tutto sommato, mi merito di ricevere dal canto tanto quanto io do a lui (e mi creda ho dato tutto) . E da autodidatta questo non è possibile.
    Grazie infinite e perdoni la lunghezza del messaggio eheheheh 🙂

  4. Buon giorno ,ho visto oggi il tuo messaggio di risposta,vorrei dire un’ultima cosa, affermare che il mio commento e’ “cosi’ sgradevole” solo perche’ ho sinceramente detto che il punto 3 mi ha fatto ridere mi sembra un’esagerazione , comunque chiedo scusa se ti ho offesa o infastidita, ma il fatto e’ che io mi sono sentita cosi’ quando tu hai affermato con tanta certezza che non si possa studiare canto moderno con nessun cantante lirico! dicendo che i cantanti moderni loro si che possono aver studiato lirica ma i lirici….. che si sentono superiori secondo te…loro non studiano moderno, questa e’ una generalizzazione ingiusta nei confronti di chi come me si da da fare per essere all’altezza di insegnare tutti gli stili e ne conosco tanti come me che fanno lirica ma che sanno perfettamente insegnare il vocal fry , ma tu sai insegnare growl e lo scream? la verita’ e’ che ci sono poche insegnanti donne di canto moderno che lo sanno fare ma non per questo non sono delle buone insegnanti in moderno, poi stilisticamente e’ scontato che c’e’ un abisso tecnico e stilistico tra opera e moderno ma ogni artista( insegnante) fa il suo percorso ed ha magari esperienzia in entrambe gli stili ……
    E’ giusto dire che chi insegna e canta solo lirica non puo’ insegnare moderno e viceversa e su questo siamo d’accordissimo ma ripeto non mi e’ piaciuta la discriminazione che hai fatto come ti sei posta dicendo ” eh no! non sono al livello superiore che possono insegnare tutto” io credo che il diploma di conservatorio non mi abbia reso superiore a nessuno . Chiudo e ti saluto con simpatia!

  5. Sono un insegnante di canto moderno e sono pienamente d’accordo con quello che hai scritto… Mi sembrano delle indicazioni molto corrette e centrate. E’ un piacere leggere che ci sono ancora persone che la pensano come me… Complimenti

  6. Salve, sono Marco ed ho 31 anni ho una sfrenata passione per lo studio della didattica ormai che porto con me da 10 anni tra corsi, master ed incontri vari, prevalentemente in ambito moderno.
    Ho due anni di conservatorio ma putroppo ho ritrovato, come spesso accade, un docente, non me ne vogliate e non me ne voglia, piuttosto svogliato ed altrettanto incompetente, mi ha appensantito la voce ed alla lunga ho dovuto mollato a malincuore.(Ho dovuto lavorare per mesi per ritrovare un certo equilibrio). Ora vorrei riprendere a studiare ma HO PAURA di trovarmi ancora in questa situazione (anche nel privato ho trovato sempre grandi “dive” e poca preparazione), anche perchè vista la mia età, non posso protrarmi oltre.
    Arrivo al dunque, potreste consigliarmi un Conservatorio preparato adeguatamente in Italia?
    Mi è stato consigliato l’Istituto Musicale di Modena. Vorrei ultimare gli studi, anche perchè amo la “LIrica”.
    Grazie di cuore Marco…
    ps: Riguardo all’articolo qui sopra non posso che unirmi in maniera solidale. Trovo sia ben ponderatoe caro di consapevolezza, umiltà e preparazione oltre ad un gran rispetto ed amore per la Musica ed il Canto.

  7. Buona sera a tutti sono un tenore lirico, poeta amante della parola cantata recitando e “usata” come fine dicitore.
    Mi piacerebbe semplicemente dire la mia a tutti i cantanti lirici e non, che vogliono mantenere una tecnica salda negli anni:La parola parlata e cantata ha una sua articolazione ben chiara e definita e deve essere supportata da ” cuscinetti d’aria” tra le mandibole, e scivolata, accompagnandola dal basso verso la punta piu’ alta della fronte si otterra’ la legatura del suono, la maschera, la proiezione…
    Grazie. Buona sera franco

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