come trovare la scusa migliore.. .01

come trovare la scusa migliore.. .01

Che sia per ricollegarci al precedente discorso sulle relazioni clandestine, che sia semplicemente per motivare un ritardo, o per convincere se stessi, prima del proprio interlocutore, del fatto che ci dispiace da morire, ma non possiamo esserci.

Modello placida signora, aggiornerò volentieri con vostri consigli.

Il ritardo

Il banale "sono bloccato in tangenziale" funziona sempre. Ma è convincente solo se avvisate con largo anticipo, giacchè è noto che la tangenziale (Mestre peggio di Milano, per dire) è sinonimo di coda. Il vostro interlocutore penserà "ma sto boia d’uomo non poteva partir prima, porc…".

Quindi: se intendete utilizzare tale scusa, fatelo con almeno mezzora-tre quarti d’ora d’anticipo. Infiorite tale scusa con richiesta di indicazioni di vie alternative, dimostrerete buona volontà, coinvolgendo la controparte nel vostro dramma automobilistico.

Per ritardi di un quarto d’ora, venti minuti, va bene l’incrocio con la pattuglia, il corteo funebre, il tamponamento davanti a voi o l’investimento della vecchina in bicicletta (ovviamente non dovrete essere voi l’investitore, sia chiaro). La chicca: avete trovato un cagnolino abbandonato e non ve la sentivate di lasciarlo li.

In ritardo si… ma con un cuore d’oro!

 

(continua)

4 pensieri riguardo “come trovare la scusa migliore.. .01

  1. io una volta mi sono fermato a mestre (viaggiavo col treno) per un cappuccio con una certa blogger (ché lei avrebbe anche insistito per uno spritz, ma i professionali camerieri del luogo hanno opposto obiezione di coscienza: “mai prima delle 11”). ovviamente ho perso la coincidenza per il friuli, ma ho dato la colpa ai disservizi delle ferrovie e sono stato circondato da un’ondata di comprensione e (quasi) affetto.

  2. Confermo, quando per cause sentimentali mi capitava di passar per la tangenziale di Mestre in direzione Udine, bisognava considerare di lasciarci dai 35 ai 95 minuti, per principio…

  3. ho guardato il titoletto: “il ritardo” e per la mente m’è passata la scusa/frase madre con cui farsi piantare in tronco dal ragazzino (se hai meno di una certa età): “caro ho un ritardo, che facciamo?”. Da queldì lui non rispose più al telefono e cambiò pure città (e anche sesso, a volte).

    Poi, per fortuna, ho letto il resto e posso affermare senza timor di smentita che “tutta la tangenziale è paese” o “tangenziame che vai, ingorgo che trovi”.

  4. momy, non scherzerei mai su un ritardo, cavolo.

    anche perchè è capitato anche a me. ma era un ritardo voluto. e un bimbo voluto. e… ostia, pure il mio ha cambiato città e sesso!! eheh….

    @ubi…cause sentimentali in veneto? ah questa poi…… e non mi dici niente?

    @caporale, facciamola corta: a quando il prossimo cappuccio? è l’ora di due ciacole.

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