come conquistare la trentenne – aggiornamento
Ci son cose, per Diana, che non si posson vedere. Ma che prima o poi, ignavi omastri che corteggiate noi esule figlie di evatremila, sapete far fuoriuscire come magma verde dal cinema di blob.
E che qui, che si corre tutto il giorno-un panino a pranzo, e adesso…non ci vedo più dalla fame, si sente l’esigenza di scongiurare ulteriori figuracce. Che siete tutti lì, ricercatori gugleristi della domenica, a giungere al Guado col solito tag del "come conquistare una trentenne".
Ebbene. Esaudiamo le richieste dei lettori. Innanzitutto.
Avere una cultura personale sufficiente ad una conversazione non è difficile. Per una botta e via, basta comprarsi Focus. Per una cena propiziatoria di relazione duratura, meglio guardarsi Report, EatParade e Alle falde del kilimangiaro. Così, per l’interdisciplinarietà.
Non ci frega una mazza di politica o di calcio. Siamo uscite con voi per motivazione ormonale, e solitamente siamo attratte dal nostro opposto politico e di fede calcistica. Quindi se iniziate, si discuterà, e andrete in bianco.
Mangiate come si deve, miseria, non impataccatevi subito la camicia. Siate galanti, fatela parlare. Così non parlerete voi, scongiurando che ve ne possiate uscire con qualche cazzata. Fatele semmai falsi complimenti, noi ci caschiamo sempre come dei peri. No, non ho detto di fare complimenti sulle pere. Marò, leggete meglio.
Al primo approccio, siate sereni: se vi inviterà a bere qualcosa o vi saluterà davanti all’uscio, è solo casualità. Si dice che ci siano turni, targhe alterne, cicli lunari e chakra predominanti. A volte si tratta solo di diottrie mancanti, o di deodorante (il vostro, che manca).
Se al primo appuntamento vi manda in bianco, può starci la volta dopo. Se la prima volta non vi manda in bianco, può non esserci mai più una volta dopo. Nel primo caso, si ha la fase "ti faccio capire che non sono una facile". Nel secondo caso, "ti faccio capire che è una botta e via".
Che poi capiate, questa è un’altra faccenda.
Fondamentale, in quest’epoca di sudditanza da messaggino, è lo spazio stante tra bacio (o virile stretta di mano) di commiato dalla vostra bella (qualsiasi cosa abbiate detto o fatto prima del suddetto bacio o virile stretta di mano) e l’impulso dal mandarle lo stramaledetto essemmesse. E chissenefrega su cosa scriverete, è importante il quando.
Entro cinque minuti: lei starà finalmente assaporando il fatto che ve ne siete iti. La state assillando, e giammai assillare una donna dei fabulous seventy (ma si dice anche eighty) (quarantenni non pervenute)che noi si è libere, spregiudicate e indipendenti. Indi, aspettate dieci minuti almeno.
Entro mezzora: lei si starà struccando, sentirà l’sms con la vibrazione (che la suoneria l’ha spenta mentre era fuori con voi) e si intingerà la cornea col latte detergente. Imprecherà, ma le sue colleghe all’indomani, vedendola con gli occhi rossi, penseranno che ha pianto per voi tutta notte. Magra consolazione, tanto voi non lo saprete mai.
Entro la mattina: lei starà già dormendo, la sveglierete e vi maledirà i dead dogs ( alias morti cani).
La mattina successiva: si, è un’idea buona. Cose tipo "buongiorno principessa" le eviterei però. Potrebbe rispondervi confondendo i nomi. Non avete idea, voi uomini, di quanti sms di buongiorno riceva una donna.
La mattina successiva, dopo mezzogiorno: oro. E’ l’ora giusta. Lei potrà soffriggere per bene, e decidere se è il caso di darvela o ridarvela (la buonanotte stasera, che diamine..).
Ed infine, un consiglio: non siate voi stessi. Almeno all’inizio, illudetela d’essere meravigliosi.
Se poi volete farla innamorare davvero, mentite, mentite spudoratamente. Le donne si innamorano solo dei bugiardi.
Che qua dalla flauta è uno spettro nichilista di Cosmopolitan, diciamolo.