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Dopo una 3giorni enogastronomica alpina, dopo le cene con gli amici, i pomeriggi liberi per poter cucinare in tranquillità, e con quel buongustaio di figlio-betoniera che si mangia anche il disegno del piatto di portata, arrivano le partecipazioni.
Apro la busta con terrore…. ebbene si, non mi sarà concesso nascondermi dietro l’organo tutta la cerimonia, dovrò inquisire il ristoratore del pranzo per sapere la tonalità precisa delle tovaglie, tra cui dovrò confondere le mie forme.
E non infierite. Lo so che sono quasi sempre rosa. E io odio il rosa.
Giacchè…ho preparato una lista. Una lista di cose che posso mangiare, per apparire tonica ed elastica tra ex vicini di casa, amici di un tempo, e possibilmente l’amico dello sposo da poco separato-triste-incercadiconforto (possibilmente post-tiraccontocomèfinitoilmiomatrimonio e pronto alla fase melavogliospassare).
Che la verdura gonfia, la frutta contiene troppi zuccheri, la carne ha troppe proteine, la pasta son carboidrati fissi, non parliamo di dolci ed alcolici.
Insomma, acqua. Da domani post equilibrati.
Il Gabry già attivo per stare al banchetto coi bambini, e io mi rassegno alla tavolata dei single. Perchè, amore mio, ti amo troppo per costringerti a seguirmi. Quindi mi sacrificherò a fingermi nubile.
Il vestitino di seta in stile "l’amica della sposa", le scarpette col tacco che mi faranno piangere al matrimonio (…), e il refrain del "ma chi me l’ha fatto fare". Io odio i matrimoni.