Lei

Lei

Fino a ieri era tutto diverso.

Giravo in incognito, arrossendo quando venivo squadrata dalla vecchietta di turno, ero una straniera, con la gonna troppo corta, il capello troppo spettinato, quella vaga rassomiglianza con una ragazzina di buona famiglia, ma annebbiata dal lungo peregrinare per le vie (della perdizione) della provincia.

Al mio paesello invece, ci si conosce tutti. Mi fermano per strada, ci si saluta come parenti ovunque, ognuno ha la sua etichetta: io sono la maestra di musica, o la mamma del rubinetto (parte fortunatissima assegnata al Gabry alla recita scolastica di due anni fa, in cui il rubinetto era il protagonista. son cose.).

Hai bisogno di qualcosa? C’è il cugino dello zio del fratello del moroso…si quello che poi è assessore-stradino-presidente della proloco e suona il bombardino in banda…essì che ti conosce…
Devi andare velocemente a fare due commissioni in piazza? Ci metti due ore, perchè ti fermeranno tutti per strada, e come ti sta, e il picolo, e el cavàeo, e cussi insomma dai… E vànti. Vànti che gho freta.

Invece.

Invece qui nessuno mi conosce più. La grande metropoli, tutti uguali, tutti sconosciuti, nemmeno il dirimpettaio conosci. Ti nascondi se rischi di incrociare qualcuno in ascensore…che non sai nemmeno riciclare qualche bel discorso sul caldo, il freddo, la mona della marcona. (gran bella donna, la marcona).
E ti senti…ti senti di troppo. Sola in mezzo ad un mondo di soli.

E arriva lei.

(attimo di rispettoso silenzio)

E’ lei che giudicherà la tua appartenenza a questa comunità.

Ti guarda. Tu non la vedi, ma lei ti guarda.

Per settimane ha scrutato nella tua vita, nelle tue abitudini. Sai quanti figli hai, quanti gatti hai, se sei in dieta di fritti o hai la paranoia del macrobiotico. Sa pure che assorbenti usi, e sa pure (che imbarazzo!!) che le mutande le compri al supermercato, ebbene si, altro che negozio costosissimo di intimo. Sei te che togli l’etichetta coop perchè "lui" non se ne accorga mai.

Ecco. Lei è lì, a mani nude sulla tua vita, maneggiando tutto ciò che fa di te ciò che sei. E alla fine te lo chiede, e tu non hai mai potuto dire di si.

Ma oggi, oggi è tutto diverso. Oggi ce l’ho. Sono anch’io parte di voi. Non sono più una sconosciuta.
Mai più vergogna e sguardo basso, mai più quel senso di inadeguatezza e quel mormorio dietro di te. Io si, io qui esisto, ci vivo, e ora mi dovrete accettare. Mi dovrete sorridere incontrandomi, essi, perbacco.

La guardo, lei mi guarda. Non se lo aspetta, lo so.

– ha la carta soci?

– SI!

….ho gridato. Lei mi ha guardata. Mi ha sorriso. Gliela porgo, sopra il carrello straripante, con orgoglio.

Standing ovation e scoscio di applausi alle mie spalle.

 

 

 

13 pensieri riguardo “Lei

  1. pero’ poi nn fare come me che la tessera la fa due volte perchè si era dimenticata di averla! 😀

  2. Ah, la tessera!!! E mai, dico mai confondersi! Che a dare alla Cop quella dell’Slunga (o vice versa) ti squadrano come una traditrice. E vorrebbero sputarti sullo scontrino.

    Ciao stelasa bionda! (milanés, l’è milanés!) 😉

  3. Lo so, lo so, Bevi. In effetti Tantra (first version) si son trovati pure ieri sera al parco san giuliano, con prole, per caso. A dirla tutta è stato pure più bello.. ma vedrò di passare anche stasera (il flauto lo lascio a casa però… che non mi fregano mica..)

  4. Ciao Fla, ti ho scritto anche da me…io non vado al village da almeno tre anni, al capitano fa cagare (parlando in francese) e poi troppa vecchia gente che non mi va di rivedere…questa stafgione finisce sai e allora andremoa prendere uno spritz magari al mercato di spinea al mio primo sabato libero…

    Io non ho le tessere socio!! da due anni ho il modulo a casa ma nulla …

  5. @momy, che dire… ad agosto è uno spasso stare in cazzeggio…sempre che si sia almeno in due.

    @capitana, okkey allora. rimandiamo a settembre. anche perchè ha sempre quel suo amico gnokko da presentarmi!

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