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Esimio signor Estivo T*.,

mi pregio di inviarLe questa mia per umile colpa di un estremo bisogno di conoscenza.

Un brivido pervade le mie spalle nude, trattenendo l’impeto di accoccolarmi sotto il pullover di cotone bianco che cinge i bordi della mia poltroncina d’ufficio. Ma l’aria, carica di benefica pioggia, è quasi piacevole, non fosse per un sole scherzoso che entra schiaffeggiando i suoi lampi e tuoni, con tanta baldanza.

Da due ore oramai la sento brontolare, come il severo fagotto del nonno del Pierino e il Lupo di Prokovief. Quasi romantico, un vecchio marito un po’ "rustego", come si dice a Venezia, ma affettuoso nelle piccole cose.

Lo so che mi gira intorno, aspettando il motivo buono per sbottare. E per Diana, lo faccia! Non trattenga in se’  quest’ansia, le fa male alla salute. Potrebbe scoppiare, e tempestare. E per il mio buon cuore, e buon bere, la prego, si trattenga, si esprima come sa fare lei, con un leggiadro, breve, intenso bacio alla sua terra, alla sua natura bisognosa di attenzioni, da giorni soffocata dal sole cocente.

In sostanza, se devi piovere, PIOVI! Che son stufa di aspettare "che passi sta burrasca". Azzo.

*Temporale, se non si fosse capito.

7 pensieri riguardo “nessun titolo

  1. gentilissima Laflauta,

    adoro le sue spalle nude percorse da brividi, mi inebrio; e la prego, si metta pure il pullover di cotone bianco, cosicchè possa anche immaginare ciò che appena si può intravedere. Oppure, se proprio lo desidera, venga fuori al cospetto del mio scherzoso amico sole, affinchè possa improvvisamente cospargerla del mio rinfrescante dono, porti anche uno shampoo se crede, ne sarei ben felice.

    Ma non si stufi di aspettare inerme nel suo ufficio, la pazienza è la virtù dei forti.

    La prenda come un gioco piuttosto, un freddo gioco caldo estivo, che è questo che io sto facendo con lei, e spero che lei apprezzi ed in qualche modo contraccambi,

    suo

    Estivo T.

    (aka Marco)

  2. oh perdincibacco, Marco..

    Se non fosse che ho una certa antipatia per la categoria, la nominerei arcobaleno dell’anno…

    E allora si, uscirò a godere della pioggia sul mio viso, scendere sui miei pensieri, e vederli sciogliere, e portar via in un’inutile pozzanghera da calpestare.

    Attendendo che il sole torni, asciugandomi i capelli, lasciandoli inspiegabilmente mossi, brillanti dell’aria solfatica di porto marghera, come una dea fluorescente d’altre galassie.

    E lì, nell’altra galassia, la bacerò con ardore, sempre che la si riesca di riconoscere tra gli altri marziani…

  3. Egregia e senz’altro sensualmente nobile presenza del web di nome La flauta, mi trovo oggi a far scorrere i miei navigati occhi su questo blog, che sento subito avvolgermi e accarezzarmi come come una vaporosa brezza dalle fuxiose tinte. Ben altre volte so dunque che mi ritroverò a navigare tra queste fresche acque, fascinosa sirena il cui canto inebria. Con rispetto ed ammirazione salutiamo, Capitan Trip a nome di tuttol ‘equipaggio dell’ Accidia…

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