nessun titolo
Vorrei esistesse un manuale della brava mamma. Un supporto online dove cercare di risolvere i mille dubbi. Perchè coi figli non c’è la freccetta indietro dell’undo, non puoi "provare" e semmai "annullare". E ogni programma è diverso, non puoi nemmeno chiedere ad un amico come ha risolto il bug. Non posso farmi nemmeno uno scandisk quando vedo che sbarello.
Ieri sera ho parcheggiato la macchina sotto casa, ho spento il motore e ho ascoltato il silenzio. Mi son fermata un istante. Quella solita sensazione d’essere una pedina in sto ingranaggio infernale, niente di più, solo una rotella che deve girare sempre, che non deve fermarsi, senza nemmeno saper bene perchè e percosa. C’era una luna piena stupenda ieri sera, l’avete vista?
Mi ha preso il solito morso di solitudine, quel dannato senso di "non gli frega una cippa a nessuno di me", che prende, l’ho scoperto da ricerche di mercato, il 90% delle donne single.
Il mio nipotino (ma poi, da divorziata sarà ancora mio nipote?) batte sulla finestra, con l’ingenuità dei cuccioli…mi chiama con un sorriso da risvegliare il sole. E Gabry, con la sua bella giacca rossa da moto, già pronto per venir di sopra.
Mi abbraccia, forte. E’ tutto il giorno che aspetto il suo abbraccio.
Ho voglia solo di coccolarlo, di farmi raccontare la sua giornata, la scuola, il basket, il karate. Ho voglia di famiglia.
Mi dice una bugia. Gabry, dimmi la verità, sei stato tu. Dimmelo, non voglio litigare, non voglio essere autoritaria, non voglio sgridarti. Sono stanca, con quest’influenza che mi stordisce, in ufficio era un inferno, a lezione mi son sgolata, contro i mille problemi di sti ragazzi… Sono a pezzi. Vorrei raccontarti quanto mi sento una briciola invisibile in mezzo a tutto, vorrei dirti che vorrei finalmente quell’uomo tutto per me, che ho un macigno addosso che mi schiaccia, vorrei chiederti se tu che mi conosci, sai dirmi cosa mi manca.
Stasera hai deciso di sfidarmi, di vedere fin dove arrivare. E io devo far la mamma, accettare la sfida, decidere di accorciare le redini, sopportare le tue sgroppate senza cedere. Da stasera hai sciolto il patto, vai a dormire da solo, in camera tua, ora non transigo più. E tu piangi, prometti, prometti, ammetti la bugia…ma non posso più darti tempo. Hai tradito la mia fiducia.
Ho passato la notte cercando il tuo sonno, il tuo braccio che mi cerca, i tuoi piedini freddi. Sentendomi dannatamente sola. Alle sei hai bussato alla mia porta, mentre mi vestivo. Senza rancore, tutto addormentato, si ho dormito bene mamy, mi vesti tu?.. ti porto dalla nonna, buona scuola, un bacio, corro sennò perdo il treno…..
Tiro su due lacrimoni vigliacchi, stringo il paltò in questa gelida mattina, e torno al mio posto, di rotellina del sistema. Un po’ più sola, mai l’avrei pensato, di ieri.
6 pensieri riguardo “nessun titolo”
posso? vado, anche se forse non dovrei, in una questione molto privata. che, poi, io chi sono?
bon, secondo me lo sfratto dal lettone – non che per Gabry non sia arrivata l’ora, eh – non dovrebbe essere una punizione. aspetta che compia gli anni o che faccia qualcosa che dimostri che “è più grande”. e poi lui rimane il figlio, tu la mamma, ma ognuno nel letto suo.
ragionissima. pensa che avevo detto “finita l’estate, inizi le elementari e vai di là”. Ma proprio il cambio di elementari lo ha cambiato molto, è diventato scontroso, disubbidiente, pure maleducato. Con la linea dura non cambiava nulla, ho pensato di allentare i tempi, per agevolare questo suo scatto di crescita. Tutto qui.
Uhmmm… crescono, già. a anche le fasi delle parolacce, delle bugie (ecc. ecc.) vanno e vengono (aspetta solo l’adolescenza! eh eh eh). Non te la prendere. E non credere a quegli stronzi di psicologi infantili moderni che sostengono: “se tuo figlio è bisbetico allora è colpa tua”. No, cara, vai così che vai bene. Se cominci a chiederti ora “dove ho sbagliato, dove sbaglierò domani” esci pazza! Tranquilla, la mamma di Pacciani era una persona degnissima. (E anche mamma berlusca, pensa un po’!)
Lettone&bimbi: mia nipote, anni 3 e mezzo, ha deciso che ormai è grande e che deve dormire in camera sua perché solo i piccoli stanno nel lettone con mammà. Quindi è venuta a comunicarmi che le serviva un letto bello, comodo e da “grande”. Già. Il letto non ci stava in ascensore, portarlo fino al terzo piano è stata dura. Ma mai regalo è stato più azzeccato (e mia cognata ringrazia sentitamente). ;*)
momy, Gabry ha un letto da una piazza e mezza. sembra, incredibilmente, funzionare. Se ne va a letto suo senza storie.
in verità non sono una mamma che fa tante ciance, sono una sicura di se’fin alla nausea. E’ che forse chiedo un po’ troppo a sto bimbo….
…sapesse solo quante e quante bugie raccontavo io………………..
Eh eh eh eh… anche le bugie hanno un loro fascino. Crescendo, poi, si affina l’arte. Io conosco dei bugiardi patentati ma completamente privi di memoria. Vivono strapericolosamente perché li becchiamo sempre in castagna! eh eh eh.
cavolo, che bel post.. questo è da manuale di genitore..