Suona piano

Suona piano

T’è andata male.

T’ho illuso, facendoti scegliere da Paolo, ‘che ci speravi di capitare sotto le sue dita. Macchè.

E ti dirò, gironzolare per il fantomatico lunapark per musicisti, saltando non senza rimorso il giro di prova piatti al pian di sopra, come falsi batteristi, mi è proprio piaciuto. Mi è pure piaciuto portarti qua sopra, al pianoalto dove abito, te e miseri 12 chili, bambino mio, leggero e leggiadro.

Ti ho cacciato qui in fianco alla scrivania. Ti ho dato in pasto alla fatidica prova dei triliardi di suoni, effetti, chorus e altre scemate che dimenticherò ben presto, per relegarti nel ruolo non edificante di “pianoforte digitale, e basta”.

Ah lo so. Sono un cane. Ma dovresti sentirmi sulla Valeria, la mia povera Yamaha acustica, che s’impegna a segarmi i polpastrelli pur di farmi smettere in fretta di suonare. Ma che vuoi farci. Suono il flauto, io. Il resto è contorno.

Comunque, fattelo dire, ci stai dentro, ragazzo, sei perfetto qui, hai pure un suono convincente. Ed hai un sacco di tasti, io che mi ero abituata alle 5 ottave, mo’ ne ho triliardi dove potermi sbizzarrire.

Che posso dirti. Benvenuto.

Ah giusto… il nome. Ostia. Beh, sei uomo, infondo. Ti spiace se, per non confondermi troppo, ti chiamo… tesoro?…..

11 pensieri riguardo “Suona piano

  1. Tesoro mi sembra un nome perfetto! (meglio non confondersi, prima che le ottave si ribellino e nella notte ti partano gli effetti speciali)

    Comunque, anno nuovo, nuovo tesoro, perché no?

  2. è in armadio, che dorme nella sua bella custodiona imbottita. da quando ho preso la classica per il gabry, che sta lì fuori sul supporto pronta al sacrificio, i miei polpastrelli son più contenti..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.